I profughi sono ritornati al residence

Eraclea. La prefettura ne aveva trasferiti una ventina, ma quasi tutti hanno preferito la vecchia sede
DE POLO - DINO TOMMASELLA - ERACLEA - PRESIDIO DI PIAZZETTA DANCALIA
DE POLO - DINO TOMMASELLA - ERACLEA - PRESIDIO DI PIAZZETTA DANCALIA

ERACLEA. Sono tornati “a casa”, chi in autobus o a piedi. Una parte dei primi 20 migranti che la prefettura aveva trasferito dal residence Mimose di Eraclea Mare, prima attesa tranche, ha sentito nostalgia di casa evidentemente. Perché la casa non è necessariamente nel luogo in cui si è nati, ma laddove ci si è trovati bene e protetti. E così è stato a Eraclea Mare, nel residence in cui vivono ormai dallo scorso giugno con buona pace di amministratori comunali e operatori del turismo o increduli proprietari di appartamenti nel residence.

Sono già stati notati alla stazione degli autobus del litorale, oppure a piedi che mestamente facevano ritorno a “casa” in via Olivi a Eraclea Mare. Evidentemente non si sono trovati bene dove erano stati destinati. Un problema di cui non si è tenuto conto, anche perché questi migranti in attesa di protezione internazionale sono liberi di girare e non si trovano certo in prigione.

Il segnale della Prefettura è stato comunque positivo e almeno i trasferimenti sono iniziati, tanto che si spera che entro l’anno, o più probabilmente entro la primavera, il residence sia definitivamente svuotato della presenza dei circa 120 migranti rimasti.

Intanto, l’amministrazione comunale attende fiduciosa, sperando che non tutti i migranti tornino come accaduto ieri. Nell’ultimo Consiglio comunale sono state adottate e approvate diverse varianti urbanistiche, tra le quali la “variante verde” della Regione, quindi quella sull’ex camping Santa Croce che diventerà Villaggio albergo.

In sede di assestamento di bilancio sono stati stanziati circa 775 mila euro per estinguere gli ultimi mutui accesi dal Comune. La giunta guidata dal sindaco Giorgio Talon ne ha già estinti un totale di circa 1.900.000 euro. (g.ca.)

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