I profughi si offrono come volontari per la Croce Rossa

Gli ospiti della "Casa paterna" hanno chiesto di poter lavorare gratis per la città che li ospita. Stanno già risitemando l'immobile
SEGATO - AG.ZANGIROLAMI - 21/07/2015 - ESTE - EXTRACOMUNITARI AL LAVORO PER LE VIE DI ESTE.NELLA FOTO: GLI EXTRACOMUNITARI MENTRE RIPULISCONO LE VIE DI ESTE.PH ZANGIROLAMI
SEGATO - AG.ZANGIROLAMI - 21/07/2015 - ESTE - EXTRACOMUNITARI AL LAVORO PER LE VIE DI ESTE.NELLA FOTO: GLI EXTRACOMUNITARI MENTRE RIPULISCONO LE VIE DI ESTE.PH ZANGIROLAMI

SAN DONÀ. I profughi diventano volontari della Croce Rossa. Accolti  alla ex casa paterna, i circa 40 migranti proseguono la loro integrazione in città come voluto dall’amministrazione comunale. Loro stessi hanno chiesto nei mesi scorsi di poter fare qualcosa per la città e non restare chiusi nei locali messi a disposizione senza far nulla.
 Nel periodo natalizio arriva questa sorpresa così densa di significato in un momento in cui parlare di integrazione è spesso molto difficile. Hanno iniziato in questi giorni il corso come volontari di Croce Rossa alcuni degli extracomunitari ospitati a San Donà nei locali dell’ex Casa Paterna. Intanto, altri proseguono il loro impegno con occupazioni volontarie alla mensa solidale o alla Casa delle Associazioni. Il Comune diventa così un modello di inserimento di questi giovani che sono fuggiti da guerre e carestie in cerca di un avvenire migliore.
 «Dovrebbe giungere entro breve il nullaosta della Prefettura per impiegare i profughi in attività lavorative al servizio della comunità, che non contrastino con le normative sindacali o con lavori già in essere», spiega l’assessore alle opportunità sociali Maria Grazia Murer, «gli stessi migranti ci chiedono di poter dare il loro contributo alla comunità che li ospita, e quindi ci siamo attivati con associazioni di volontariato per fargli svolgere comunque delle attività».
I migranti, circa 40, ovvero uno ogni mille abitanti come previsto dalle linee di indirizzo della Prefettura, hanno contribuito a sistemare l’ex Casa Paterna dove sono ospitati. Hanno provveduto soprattutto alla sistemazione del giardino, estirpando erbacce e potando piante. Inoltre tutti hanno seguito dei corsi di italiano. «La presenza di forme di mediazione culturale è una delle condizioni che l’amministrazione comunale di San Donà aveva posto nel momento in cui la Prefettura ci aveva richiesto di ospitare una quota di rifugiati», aggiunge l’assessore Murer, «il rapporto tra i profughi e la città è stato molto buono, con grandi manifestazioni di solidarietà». Sono state già effettuate diverse donazioni di abbigliamento, mentre ad esempio il Volley San Donà aveva regalato alcuni palloni da pallavolo. Ed è stata organizzata anche una bella partita di calcio tra profughi e residenti. «Il volontariato alla Croce Rossa», conclude Murer, «è un modo per contribuire alla loro integrazione e svolgere mansioni importanti per la collettività».

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