I profughi cureranno parchi e giardini

Spinea. Sedici africani e asiatici al lavoro con i volontari italiani: al via il progetto del Comune

SPINEA. Il progetto “Mi prendo cura della mia città”, le squadre di volontari schierate per il decoro dei parchi, apre ai rifugiati: l’annuncio sotto Natale è stato dato dal sindaco Silvano Checchin, che alcuni giorni fa ha incontrato i rappresentanti della Caritas parrocchiale, che ospita cinque rifugiati e della cooperativa “Il Villaggio Globale”, che accoglie 15 richiedenti asilo nell’ambito della rete Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati), coordinata dal Ministero dell’Interno in collaborazione con l’Anci, l’Associazione dei Comuni italiani.

Lo scopo è avviare le procedure per inserire i migranti all’interno del progetto “Mi prendo cura”, che dunque per la prima volta impiegherà nel servizio di piccole manutenzioni cittadine, non solo volontari spinetensi, ma anche rifugiati.

Lavoreranno in 16, tutti provenienti da Africa e Asia, gratuitamente e a fianco dei volontari italiani coordinati dal consigliere delegato Paolo Barbiero: a loro toccherà la pulizia di parchi, la ridipintura di panchine e inferriate, la piantumazione di bulbi e fiori nelle aiuole e nei giardini delle scuole, togliere erbacce e pulire i giochi delle aree verdi.

«I volontari di “Mi prendo cura” diventeranno così strumento di accoglienza e concreta solidarietà nel nome della cittadinanza attiva che tanto sta a cuore agli spinetensi», spiega Checchin, «lavorare insieme, chiacchierare, conoscersi, scambiarsi saperi ed esperienze, tutto questo sarà occasione per i giovani africani e asiatici di conoscere di più e meglio la realtà di Spinea, i suoi abitanti, i suoi parchi e integrarsi nel pieno rispetto delle regole e con gradualità».

Tutto il materiale d’uso e l’assicurazione sarà fornita dal Comune, che organizzerà anche il corso di formazione e sicurezza per i volontari, stranieri compresi.

I rifugiati inoltre, stanno già frequentando corsi serali di lingua e cultura italiana e alcuni di loro anche quelli per ottenere la licenza media.

I migranti coinvolti del progetto provengono tutti da Nigeria, Camerun, Gambia, Pakistan, Afghanistan, Somalia, Senegal e Mali e nei loro Paesi erano fino a poco tempo fa parrucchieri, contadini, giardinieri, allevatori, muratori, meccanici e aiuto cuoco.

Sono approdati in Europa e diventati rifugiati politici dopo essere fuggiti da guerre o discriminazioni e adesso per loro si apre la possibilità di ricominciare, magari imparando un mestiere tutto nuovo, diventando a tutti gli effetti, anche grazie alla loro esperienza lavorativa, cittadini di Spinea.

Filippo De Gaspari

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