I profughi al lavoro come volontari
MIRANO. I profughi volontari per piccoli lavori di manutenzione in città. Lunedì Comune e Prefettura firmano l’accordo per partire con il progetto. È il primo caso in provincia: da ospiti, i profughi diventano così “manutentori” e si occuperanno di sistemare panchine, curare aiuole, pulire i parchi e realizzare piccoli lavori di artigianato per il decoro degli edifici pubblici. Alle 11, in municipio, il sindaco Maria Rosa Pavanello e il prefetto di Venezia Domenico Cuttaia metteranno la loro firma in calce al protocollo, insieme con operatori economici, associazioni di volontariato, culturali e il gruppo di cooperative Solidalia, che renderanno poi operativo nel concreto il progetto. Subito dopo sindaco e prefetto si recheranno in visita alle strutture di accoglienza a Mirano, dove sono ospitati i profughi delle missioni “Mare Nostrum” e “Triton”. Mirano è così il primo comune del Veneziano a impiegare i migranti ospitati in lavori di pubblica utilità.
Lo scopo è duplice: da un lato, come si legge nella delibera comunale, «superare la condizione di passività dei migranti ospitati e dare modo agli stranieri coinvolti di integrarsi meglio nel tessuto sociale», dall’altro «superare le criticità connesse all’accoglienza, derivanti soprattutto dall’inattività dei migranti». Il Comune darà dunque da fare ai profughi, trasformando l’ospitalità in un piccolo beneficio per la comunità e creando, si spera, le condizioni perché gli stranieri ospitati possano essere meglio accettati dai miranesi. I compiti saranno tra i più disparati e riguardano piccoli lavori manuali che saranno via via definiti dai servizi sociali. Tra i primi interventi ci sarà, ad esempio, la sistemazione degli infissi della storica Villa Bianchini a Zianigo (quella con il dipinto del Tiepolo), che si sta cercando di recuperare. A svolgere volontariato sociale potranno essere però solo i migranti richiedenti asilo e che sceglieranno di aderire a un’associazione di volontariato. Avranno diritto a formazione e assicurazione, aspetti di cui si occuperanno Comune e associazioni insieme. «Importante era partire», afferma Pavanello, «farlo subito, anche prima dell’inverno. È un progetto in cui crediamo molto, che ci consentirà sia di ottenere piccoli interventi di decoro a costo zero, in un periodo in cui i bilanci non ci consentono di farli, sia impiegare queste persone, insegnando loro un piccolo mestiere o manualità».
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