I piccioni si fanno beffe dei sonar

SAN DONÀ.
Restano appollaiati sulle odiose macchinette e non si muovono. I sonar che riproducono il verso dei rapaci sembra aver creato problemi più agli esseri umani che ai piccioni. Questi ultimi, è vero, si sono allontanati, ma stanno tornando e non temono i predatori elettronici che una ditta ha installato per il Comune. Anzi. Gli operai hanno dovuto installare addirittura degli spilloni, perché altrimenti avrebbero fatto il nido esattamente sopra queste macchinette infernali che hanno reso la vita impossibile a negozi e bar dell'area di piazza Indipendenza.
Pare che i piccioni si siano in realtà allontanati per nidificare e accoppiarsi nelle campagne dopo l'ondata di maltempo. Quindi torneranno in massa quando il tempo sarà migliorato, anche perché la colonia è stata arricchita da tutti quei piccioni che nidificavano presso le rovine dell'ex teatro Astra e che sono stati sfrattati dai lavori in corso.
Le macchinette americane che riproducono il verso il verso di falchi e poiane, circa ogni 30 secondi, con tutta probabilità non funzioneranno. Al punto che i piccioni le hanno scelte per appollaiarsi sopra. «Lo avevo detto», dice il dottor Paolo Sclano, amministratore condominiale, «non possono funzionare. Molti piccioni, che ricordiamo sono una specie protetta, si sono trasferiti a Mussetta e nella zona della vecchia Coop. Ma torneranno e non si cureranno dei sonar di piazza Indipendenza. Il problema ormai interessa tutta la città e la soluzione deve essere trovata con serietà e non per tentativi». La questione piccioni è stata anche al centro della campagna elettorale e una delle candidate, Erika Azzara, esperta veterinaria, ha auspicato una soluzione condivisa che lei ha studiato con i massimi esperti, ma che per il momento non ha svelato. (g.ca.)
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