«I partiti facciano un esame di coscienza»

Il sindaco Maniero: «A Mira abbiamo raddoppiato i voti, è stato premiato il nostro impegno»

MIRA. «Abbiamo ottenuto tutto questo senza giornali, tv e neppure un euro di rimborsi pubblici: avete visto che si può fare?». Alvise Maniero si toglie più qualche sassolino dalla scarpa. Mentre il maxischermo alle sue spalle snocciola dati il sindaco grillino di Mira fa il sornione e mantiene calma apparente. Tutti guardano a lui dopo lo scandalo del licenziamento dell’assessore incinta. «Ma non c’è nessuna relazione tra le vicende del Comune e questo voto» si ostina a ripetere. Nessuna, nessuna? «E va bene, se proprio vogliamo vedere le due cose assieme allora vi dico che qui a Mira abbiamo raddoppiato i consensi. Siamo passati dal 17 al 34%. Vuol dire che ai cittadini non importa nulla di queste cose e interessa molto di più cambiare. Se i miresi ci hanno votato ancor più di un anno fa, forse qualcosa di buono è stato fatto». In municipio a Mira ci sono praticamente solo grillini. Guardano i risultati, poi una decina si danno appuntamento a casa di un amico per una pastasciuttata. La festa è questa. Sobria, composta. Niente caroselli in piazza, niente bandiere. «Qui a Mira non abbiamo vinto nulla», continua Maniero, «il botto è a Roma. Se sono più contento o preoccupato? Penso che servirà essere pragmatici: accordi se ne potranno anche fare, ma non saranno certo sulle poltrone. Gli italiani hanno dimostrato di voler cambiare, il Movimento giudicherà i singoli contenuti. Siamo tutti cittadini, tutto sarà fatto per impegno civico. In questo voto la volontà di cambiamento è fuori discussione e i partiti tradizionali possono solo fare i conti con la loro coscienza. È iniziata l’era della biodiversità in politica, si è aperto un canale di aria fresca».

Filippo De Gaspari

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