I parchetti giochi diventano “inclusivi” per i bimbi disabili

Progetto a Mirano perché ci siano anche giostrine adatte ai meno fortunati. Ma in via Torino manca la pulizia
MIRANO . Da una parte c’è chi lamenta il degrado dei giardini, dall’altra c’è chi non porta più i figli al parco, e dall’altra ancora c’è chi si attiva per far costruire un parchetto studiato per i bimbi con disabilità. I giardini a Mirano sono tenuti bene, lo si può vedere passeggiandoci: erba tagliata, cestini per buttare i rifiuti, giostrine nuove curate, panchine per far sedere mamme e nonni che accompagnano i nipoti al parco e piante tagliate. Questo almeno nei parchetti di via Aldo Moro o in quelli di via Belluno, o anche in alcune aree verdi di via Gramsci.


Ma c’è una zona però dove le mamme non vi portano più i figli perché è pieno di rifiuti, sacchetti, plastica, bottiglie rotte e lattine. È il parchetto con le giostrine di via Torino. Basta farci un giro per vedere a terra di tutto. «Io non porto più la bambina al parco», racconta Dorina, «ci sono sempre bottiglie rotte intorno allo scivolo e all’altalena. Se mia figlia inciampa la devo portare in pronto soccorso, le panchine sono sempre sporche e di sera tutti hanno paura a passare di lì perché ci sono gli ubriachi, accade anche di giorno. Un parco giochi deve essere un posto dove giocano i bambini, e un bimbo non deve vedere queste cose. Mia figlia ha problemi motori, la portavo in questo giardino perché è il più vicino. Adesso per portarla al parco devo andare in via Wolf Ferrari. Lì invece potevo andarci a piedi, era una piccola passeggiata ma per lei significava tanto».


A intervenire ora con una proposta innovativa sui parchetti per bimbi disabili e sulla manutenzione dei parchi è la consigliera Maria Giovanna Boldrin, sostenuta da Forza Italia, Evoluzione Mirano e Mirano 5.0, che ha dato il via al progetto dei “parchi inclusivi” a Mirano, dove anche i bambini con disabilità possano giocare. E quindi: giostre girevoli, zero scale, soltanto tunnel, niente barriere architettoniche e giostrine appositamente studiate per far salire i bambini che sono in carrozzina o gli ipovedenti. In tutta Italia, questi parchi, sono una trentina.


«A Mirano e frazioni», spiega Boldrin, «non esiste alcun parco inclusivo. Favorire il gioco significa promuovere la coesione tra bambini. Da una cena benefica abbiamo ora 1000 euro con cui daremo inizio a questo progetto per questo parco a Mirano– e lo presenteremo in Consiglio comunale. Le giostrine costano circa 2000 euro ma i finanziamenti non mancano». Secondo la consigliera ci sono già diverse associazioni del territorio che si sono fatte avanti per finanziare il nuovo parco.


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