I nuovi orari dei treni penalizzano gli studenti
I nuovi orari ferroviari penalizzano gli studenti delle scuole superiori sandonatesi che abitano nei paesi del circondario serviti dalle stazioni più piccole, come Fossalta di Piave e Meolo. Tanto che, nonostante paghino l’abbonamento, spesso i loro genitori, pur di non farli attendere troppo in stazione a San Donà, li vanno a prendere in auto a scuola, nei giorni in cui le lezioni durano sei ore. Il problema, che è stato segnalato anche sulla pagina Facebook del Comitato pendolari del Veneto Orientale, è sorto in seguito all’introduzione, nei mesi scorsi, del nuovo orario che ha soppresso le navette Portogruaro-Mestre. Convogli, a dir la verità, scarsamente frequentati e mai troppo amati dai pendolari. E poi soppressi per liberare risorse utili per potenziare i treni nelle fasce notturne e festive, dove il servizio in passato era stato depotenziato.
All’ora di uscita da scuola, però, le navette tornavano utili agli studenti che vivono nei paesi del circondario e che frequentano le scuole superiori, in particolare gli istituti tecnici che prevedono sei ore di lezione. Finendo scuola alle 14, gli studenti che abitano a Fossalta e Meolo trovano a San Donà il primo treno utile alle 15.01, non essendoci più la navetta delle 14.29. Il risultato è che i ragazzi arrivano a casa non prima delle 15.30. Situazione simile il sabato, anche se le ore di lezione sono cinque. Con la campanella alle 13.05, il primo treno utile da San Donà verso Fossalta e Meolo è alle 14.01, non essendoci più il treno delle 13.29. Il problema, però, si annuncia di difficile soluzione, a meno di non convincere Trenitalia a modificare di qualche minuto gli orari cadenzati nelle fasce interessate. Oppure di spingere le scuole a rivedere l’orario di termine delle lezioni.
Intanto sul Bollettino ufficiale della Regione è stata pubblicata la delibera che sancisce il protocollo d’intesa con Rete Ferroviaria Italiana per la realizzazione di interventi di riqualificazione delle stazioni di Meolo, Fossalta di Piave, Ceggia, San Stino di Livenza e San Donà. Sul piatto ci sono futuri lavori per complessivi 12 milioni di euro. Gli interventi riguardano la dotazione di nuovi servizi di informazione all’utenza, l’ampliamento delle pensiline, la ristrutturazione degli edifici, la costruzione di parcheggi e percorsi pedonali, la sistemazione dei piazzali, l’eliminazione di barriere architettoniche.
Giovanni Monforte
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