I nonni? Tengono i nipoti per risparmiare su asilo e baby sitter. Vuoti i centri per anziani

A Mira il convegno nazionale delle strutture della terza età fa i conti con la crisi. «Mancano gli animatori perché ora i nostri soci devono aiutare i figli disoccupati o precari. Le loro pensioni fondamentali per i giovani»
PD 12 luglio 2003 G.M. Inaugurazione nuovo parco giochi in via Buzzaccarini , (CARRAI) inaugurazione giardini via buzzaccarini - CARRAI
PD 12 luglio 2003 G.M. Inaugurazione nuovo parco giochi in via Buzzaccarini , (CARRAI) inaugurazione giardini via buzzaccarini - CARRAI

MIRA «I volontari dei centri per anziani? Da quando c’è la crisi economica sono a casa a fare da baby sitter ai nipoti». I responsabili dell’associazione Ancescao, quella che riunisce i centri sociali per anziani sono perplessi. Per anni si diceva che i nonni sono contenti in famiglia, che i nipoti hanno diritto a un nonno. C’è voluta la crisi per arrivarci, ma ora una conquista come i centri per anziani, quelli che obbligavano i vecchietti a “darsi da fare”, sono desolati. Mira con i suoi 4 centri per anziani e 1200 iscritti è, esclusa Mestre, la realità più attiva in provincia per animazione e iniziative per la terza età. Per questo è stata scelta per il 25° dell’atto costitutivo dell’associazione, il 12 marzo a villa dei Leoni. «La nostra realtà», dicono il presidente nazionale Erasmo Righini e quello regionale Tonino Franceschetti, «fa invidia a sindacati e partiti. Abbiamo 400mila iscritti,1400 centri affiliati, 12 coordinamenti regionali, 76 provinciali. Le realtà dei centri sociali per anziani sono nate a metà degli anni Ottanta con l’invecchiamento della popolazione e sono punti di aggregazione essenziali per gli over 65. Ma ora le cose sono cambiate a causa della crisi. Il problema principale è l’assenza di volontari. Da un lato con la chiusura della leva obbligatoria e del servizio civile sostitutivo, sono venuti meno i giovani, dall’altro sono mancati anche i volontari pensionati, la spina dorsale dell’attività aggregativa. Il loro impegno a causa della crisi in atto dal 2008 in poi è calato drasticamente».

MINORI: NONNI ITALIANI ASSISTONO NIPOTI, MA SENZA DIRITTI In una foto d'archivio del 2 ottobre 2009 un bambino fa una carezza alla nonna. I nonni italiani assistono 4 milioni di bimbi ma in 16.000 ogni anno sono estromessi dalla vita dei nipoti causa rottura del rapporto tra i genitori. E' la denuncia presentata dall'Associazione matrimonialisti italiani (Ami), secondo la quale in Italia dal 1995 si è registrato un fenomeno particolarmente significativo: un elevato numero di bambini (0-13 anni) è stato sistematicamente affidato, per gran parte della giornata e nei fine settimana, ai nonni. ANSA/MARIO DE RENZIS/gid
MINORI: NONNI ITALIANI ASSISTONO NIPOTI, MA SENZA DIRITTI In una foto d'archivio del 2 ottobre 2009 un bambino fa una carezza alla nonna. I nonni italiani assistono 4 milioni di bimbi ma in 16.000 ogni anno sono estromessi dalla vita dei nipoti causa rottura del rapporto tra i genitori. E' la denuncia presentata dall'Associazione matrimonialisti italiani (Ami), secondo la quale in Italia dal 1995 si è registrato un fenomeno particolarmente significativo: un elevato numero di bambini (0-13 anni) è stato sistematicamente affidato, per gran parte della giornata e nei fine settimana, ai nonni. ANSA/MARIO DE RENZIS/gid

Gli anziani e le loro pensioni sono diventati la spina dorsale delle famiglie dei figli disoccupati. «Mantengono i figli che hanno famiglia ma non il lavoro», spiega Franceschetti, «Senza i nonni molte giovani famiglie si sarebbero irrimediabilmente sfasciate come capita in caso di crisi ad esempio nei paesi anglosassoni, finendo per costituire casi sociali disperati». Anche il Comune di Mira crede nell’attività dei centri sociali per anziani. A Mira ne sono attivi 4: in via Capitelo Albrizzi, in via Porto Menai, in via Lago di Misurina e a Borbiago al centro civico. «Nei centri anziani, dice l’assessore Francesca Spolaor, «si fanno attività che vanno da quella ricreativa alla ginnastica e poi spesso chiediamo aiuto proprio a queste strutture che hanno il polso del territorio nel caso di necessari interventi dei servizi sociali».

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