I Nas nelle mense scolastiche del Veneziano, irregolarità in una su due
Il bilancio dei controlli dei carabinieri del Nucleo antisofisticazioni in provincia di Venezia: su 32 strutture ispezionate, in 17 sono state rilevate mancate conformità. Ventisette sanzioni, 80 kg di cibo sequestrato, 15 segnalazioni all’Ulss

Controlli dei carabinieri del Nas nelle mense scolastiche della provincia di Venezia: le verifiche effettuate nelle ultime settimane sono state 32. Di queste, in 17 casi sono state rilevate delle mancate conformità.
Quindici persone segnalate all’Ulss per inadeguatezze igienico-strutturali. Sono state elevate 27 violazioni amministrative e posti in sequestro amministrativo 80 chili di alimenti di varia natura e specie.
Con l’inizio del nuovo anno scolastico, il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute ‒ d’intesa con il Ministero della Salute ‒ ha avviato una campagna di controlli a livello nazionale per la verifica del rispetto dei requisiti previsti dalla normativa di riferimento nel settore della ristorazione all’interno degli istituti scolastici.
Le attività ispettive sinora condotte a livello nazionale ‒ e che continueranno nel corso di tutto l’anno scolastico ‒ hanno interessato oltre 700 mense scolastiche di ogni ordine e grado sia pubbliche che private, dalle scuole dell’infanzia agli istituti superiori ed universitari.
In quasi 1 mensa su 4 (circa 170) sono state riscontrate irregolarità che, nella maggioranza dei casi, hanno riguardato carenze igienico-strutturali (diffusa umidità, formazioni di muffe, presenza di insetti e di escrementi di roditori) e autorizzative, la non rispondenza per qualità/quantità ai requisiti prestabiliti dai capitolati d’appalto, la mancata tracciabilità degli alimenti e l’omessa presenza di eventuali allergeni, quest’ultima essenziale per prevenire possibili reazioni allergiche specialmente nei bambini in quanto soggetti più fragili.
Nel complesso, sono state accertate 225 violazioni amministrative o penali e irrogate sanzioni pecuniarie per 130 mila euro; nei casi più gravi, 5 gestori sono stati deferiti all’autorità giudiziaria ed è stato disposto il sequestro di punti cottura/dispense nonché di 350 kg di alimenti in cattivo stato di conservazione, privi di tracciabilità, scaduti e/o con etichettatura irregolare.
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