I misteri della tredicenne morta suicida
NOALE. Per i funerali di E. G. si dovrà aspettare ancora. Forse martedì o mercoledì potrebbero essere i giorni giusti per l’addio alla 13enne di Noale, di origine straniera, morta mercoledì a Padova dopo aver tentato di togliersi la vita domenica 23 aprile impiccandosi a un albero in zona campi sportivi. Serve il via libera del magistrato, che vuole vederci chiaro su questa vicenda dove si sono diversi lati oscuri. Infatti il mistero sulle cause di quel gesto resta ancora fitto; carabinieri e insegnanti hanno provato a darsi delle risposte attraverso i disegni e i compiti in classe per trovare un collegamento o qualcosa che potesse indirizzarli verso la soluzione, ma per ora è stato vano.
Lo stesso hanno fatto con il telefonino: non emerge qualcosa di strano. Si stanno cercando in queste ore, prima dell’ultimo saluto con rito ortodosso. I rapporti tra chiesa Cattolica e Ortodossa sono più che ottimi e in casi come questi, la prima non ha mai avuto difficoltà a mettere a disposizione i propri edifici religiosi. Prima a Noale c’era una chiesetta in via G. B. Rossi dove poter fare funzioni di questo tipo ma essendo troppo piccola, ora si andrà in quella principale in piazza Castello. Anche perché si prevede un folto numero di fedeli; oltre ai rappresentanti della scuola, la dirigente scolastica Francesca Bonazza, gli insegnanti, i compagni di scuola, ci saranno pure gli esponenti della giunta e del Consiglio comunale. E. G. abitava a Noale da fine 2009 ed era molto conosciuta.
Una ragazzina taciturna, come tante altre, ma impegnata a scuola, amante dell’equitazione e degli abbinamenti tra i vestiti. «In questo momento, da genitore» dice l’assessore Lidia Mazzetto, «ti poni tante domande: chi ha fallito? Chi ha sbagliato? Chi l’ha condizionata? Rimane il buio e un grosso vuoto, che per la famiglia sarà incolmabile». Dunque in queste ore si sta cercando di capire. La ragazzina è uscita di casa e poi non è più rientrata e quando l’elisoccorso è giunto sul posto, le sue condizioni erano disperate. Portata subito a Padova nel reparto di Rianimazione, è stata in coma per un mese e mezzo. Iil suo cuore ha smesso di battere mercoledì pomeriggio all’hospice pediatrico.
Alessandro Ragazzo
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