«I miei giorni con David Bowie»

Mogliano. Giorgio Copparoni incontrò la star quando lavorava a Venezia

MOGLIANO. «I miei tre giorni con David Bowie». Il ricordo è di qualche anno fa, risale al 1991, ma la recente scomparsa della rockstar inglese l'ha lasciato affiorare. Giorgio Copparoni, titolare dello storico locale moglianese “La Lampada”, consigliere comunale ed ex assessore alla Cultura, tra la prodigiosa collezione di bottiglie di birra da tutto il mondo, custodisce anche qualche vecchio vinile. Spicca una copia originale di “Scary Monsters” autografata dal Duca Bianco in persona, con tanto di dedica personalizzata. E come sempre accade, dietro a quel cimelio c'è una storia da raccontare: «Prima di aprire il locale qui a Mogliano», spiega Copparoni, «lavoravo in un albergo a Venezia come bartender. Quando si diffuse la voce che avremmo ospitato David Bowie per alcuni giorni, mi feci spostare tutti i turni per essere sempre presente. Ero, e sono, un suo grande estimatore». David Robert Jones, questo il vero nome del compianto artista inglese, soggiornò a Venezia assieme alla compagna Iman («una dea» commenta Copparoni). Si trattò di una semplice gita di piacere: «Non aveva in programma concerti» è il ricordo di quei tre giorni «se ne stava la sera nella nostra hall ad ascoltare il pianista del piano bar». Non tutto filò liscio: «Una mattina portai la colazione in camera e trovai la porta sfasciata, probabilmente ci fu un litigio». Cosa ordinava da bere? «Ricordo di avergli preparato e servito qualche cocktail, ma non saprei dire quali. A volte ordinava anche semplici tisane e bevande analcoliche. Era piuttosto esigente. Non ho potuto non approfittare per un autografo», racconta Copparoni, «i dischi a cui sono più affezionato sono Hunky Dory e Ziggy Stardust, ma ne possedevo i vinili in versione economica, delle riedizioni, ho scelto Scary Monsters per non fare brutta figura». “To Giorgio with love” firmato David, c'è scritto nel retro copertina.

Matteo Marcon

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