I matrimoni ai tempi del coronavirus? Con mascherina e guanti

Nonostante l’emergenza, quattro coppie (tre di Mestre, una di Venezia) non hanno rinunciato alle nozze, seppur blindate

Venezia

Dirsi “Sì lo voglio”, scambiandosi un bacio con la mascherina che copre il viso e infilandosi la fede sui guanti bianchi sì, ma di lattice, usa e getta.

In questo marzo distopico, straniante e, per molte famiglie, anche straziante, quattro coppie veneziane - tre a Mestre, una a Venezia - hanno invece deciso di pensare positivo, di affidarsi all’amore e di sposarsi nonostante i mille divieti e dubbi sul futuro imposti dall’emergenza coronavirus.

Hanno così rinunciato alla festa da condividere con amici e parenti, alla torta, al viaggio di nozze dopo il brindisi, ma non all’emozione dell’attimo, volendo - comunque - giurarsi amore nella buona e nella cattiva sorte. Lo hanno fatto in questi giorni di marzo negli uffici dello Stato civile di Venezia, davanti all’ufficiale cerimoniere e ai soli due testimoni. Tutti, ovviamente, dotati di guanti e mascherina obbligatori.

Il matrimonio è un diritto delle persone e non c’è virus che tenga, spiegano all’Ufficio di Stato Civile del Comune di Venezia, che in tanti anni di super lavoro, tra coppie in arrivo da tutto il mondo per sposarsi a Venezia, l’emergenza massima alla quale avevano dovuto forse far fronte, era stata semmai la ressa dei media mondiali per il matrimonio a Ca’ Farsetti di George e Amal Clooney.

L’emergenza, invece, adesso è quella vera.

«Quello che gestiamo è un servizio pubblico: sposarsi è un diritto che va garantito a chiunque voglia contrarre matrimonio, anche in circostanze così particolari», spiega la dirigente dello Stato Civile, Franca Pasqualato, «in questi giorni stiamo per lo più lavorando da casa in smart working, però - se richiesto - ci siamo fisicamente. Come nel caso di queste quattro coppie: il decreto del governo sospende le cerimonie matrimoniali, ma non certo l’atto, così procediamo con la lettura dei tre articoli del codice e le firme: si tratta di un dritto costituzionale»

Naturalmente, aggiunge, «sono state rispettate distanze e dotazioni di sicurezza: almeno un metro - ma anche qualcosa in più - tra i partecipanti, mascherine e guanti.

Naturalmente, la gran parte dei matrimoni in programma è stata rinviata: quaranta le coppie che avevano fatto le pubblicazioni. Le coppie straniere hanno tutte rinunciato, spiega Pasqualato, «per le altre abbiamo un calendario di massima dalla seconda metà di aprile a maggio, ma naturalmente dipenderà dalla durata dell’emergenza».

Così, nelle stesse due settimane delle quattro nozze blindate nell’era del Covid-19, altri otto matrimoni (due a Venezia, sei a Mestre) sono stati invece rinviati a data da destinarsi. E, per ora, anche per il mese di aprile altri 6 sono stati rinviati e altrettanti cancellati. Due sole, al momento, le nuove pubblicazioni.

quanti si sposano a venezia?

Negli ultimi anni è andato calando il numero delle nozze e più di 7 coppie su 10 scelgono il rito civile. Così, le tabelle dell’Ufficio Statistica del Comune raccontano che se nel 2018 si sono detti “Sì” 1058 coppie (794 con rito civile, 264 con quello religioso), nel 2019 sono scese a 956 (707 in Comune e 249 in chiesa). In quasi un caso su due, almeno uno degli sposi è straniero. Tra gennaio e febbraio di quest’anno si sono celebrati 57 matrimoni: l’anno scorso erano stati 64. —

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