I marinai: Quando incrociamo le houseboat le evitiamo, troppo pericolose

Dopo l'incidente mortale di Jesolo gli equipaggi dei battelli turistici chiedono nuove regole per il noleggio delle houseboat. «Vengono date senza patente e questo aumenta i rischi»

JESOLO. Le vacanza in house boat sono l’ultimo ritrovato in fatto di gite fuori porta. Ogni anno si aggiungono nuove società che noleggiano questi barconi per percorsi suggestivi lungo i fiumi o in laguna. Il loro numero è aumentato in maniera vertiginosa dopo che nel 2006 la Provincia ha reclamizzato la rete navigabile veneziana alla Fiera del Turismo di Parigi.

Devono convivere con le navi che magari effettuano servizi pubblici di trasporto lungo la costa o le foci del fiumi.

I titolari di queste aziende sul litorale conoscono bene le house boat e la loro pericolosità. I marinai che governano le navi per il trasporto turisti dai litorali di Caorle, Jesolo, Cavallino Treporti sono tutti concordi nel sostenere che le house boat sono un pericolo.

Dopo il tragico incidente sul Sile ne hanno discusso tra colleghi, preoccupati anche per altri incidenti, ad esempio in laguna o nel tratto verso Venezia. Ecco le loro opinioni sull’incidente.

Quali sono le insidie?

«È come guidare un’auto senza patente, le house boat non possano essere noleggiate a persone che non hanno esperienza in mare i sui fiumi. Il concetto è molto semplice».

«Ne incrociamo spesso, queste sono imbarcazioni a chiglia piatta che vanno pianissimo, ma sono comunque estremamente difficili da governare: sono lente e reagiscono lentamente ai cambi di rotta».

«Vengono solitamente affittate da ditte specializzate e non richiedono la patente nautica quando il motore non supera i 30 kw ore o i 40 cavalli. Ma questo non significa nulla. Una barca in mare o lungo il fiume è come un veicolo sulla strada, bisogna conoscerlo e avere le opportune licenze per essere sicuri di non procurare danni a sè o agli altri».

Ma i fiumi sono sicuri?

«Anche un fiume può essere alto, percorso da forti correnti. Per non parlare della laguna veneziana che è un viavai. Noi, quando ne incrociamo una, e accade di frequente, stiamo alla larga. Se uno non ha esperienza, non ha neppure la patente nautica, non può sapere come bloccarla, affrontare la corrente, azionare l’invertitore che permette di bloccare il flusso e fare una sorta di retromarcia».

Cosa chiedete?

«Si corrono enormi rischi e questo incidente così tragico deve far riflettere le autorità perché ci sia più controllo e perché finalmente vi sia una regolamentazione che preveda una corso, la formazione necessaria, la patente nautica, prima di noleggiarle addirittura a famiglie che al minimo incidente sono colte giustamente dal panico». —

Giovanni Cagnassi

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