I licenziati della Beltrame si appellano a Napolitano

Gli operai dell’acciaieria oggi tenteranno di incontrare il presidente. Chiederanno che sia garantito «il diritto costituzionale a un lavoro»

MESTRE. Non c’è verso. Il gruppo Beltrame, proprietario della ex Sidermarghera di via del Commercio a Marghera ha ribadito l’altro ieri, durante un incontro con i sindacati dei lavoratori nella sede di Confindustria veneziana, di voler procedere alla chiusura degli impianti e al licenziamento di tutti i 119 dipendenti. L’incontro è durato pochi minuti ma i sindacati dei metalmeccanici e la Rsu non si danno per vinti e domani - alla vigilia del tavolo di mediazione convocato dal prefetto per venerdì - cercheranno di incontrare il presidente della Repubblica prima dell’incontro pubblico che avrà domani, nel tardo pomeriggio, al teatro Toniolo di Mestre.

«Chiederemo al presidente Napolitano di garantire un diritto fondamentale e costituzionale come il diritto al lavoro» spiega Alessandro Cappelletti, delegato della Fiom-Cgil nella Rsu aziendale «vogliano raccontargli che alla Beltrame dal 2 agosto scorso 119 lavoratori con le loro famiglie sono stati messi sulla strada, ma non si arrendono perchè a Porto Marghera, come nel resto d’Italia, i lavoratori continuano a lottare nella speranza che sia loro garantito il diritto al lavoro sancito dalla Costituzione e di cui il presidente della Repubblica è il massimo garante». La decisione del Gruppo Beltrame di chiudere lo stabilimento di Marghera, nasconde - secondo i sindacati dei metalmeccanici - il progetto avviato da tempo di costruire un nuovo stabilimento in Argentina, nel comune di Rosario, dove dovrebbero essere trasferite le linee di laminazione degli impianti di via del Commercio.

I sindacati veneziani hanno chiesto al prefetto, Domenico Cuttaia , di combinare un incontro del presidente Napolitano con i rappresentanti dei lavoratori delle acciaierie Beltrame e con quelli della Vinyls, ma non è da escludere che oggi pomeriggio al Toniolo si presentino lavoratori di altre aziende veneziane in crisi. Il prefetto Cuttaia ha, comunque, convocato un tavolo di mediazione con sindacati, azienda, Confindustria e Comune per il caso Beltrame, domani alle 11 in Prefettura.

«Il nostro obbiettivo» chiarisce il segretario della Fim-Cisl, Stefano Boschini «rimane quello di ottenere la revoca della procedura di mobilità che l’azienda ha avviato lo scorso 2 agosto». Da quella data, infatti, i lavoratori hanno cominciato davanti ai cancelli della fabbrica un presidio permanente e due manifestazioni di protesta in città. La procedura di mobilità si concluderà il prossimo 15 ottobre dopo di che l’azienda potrebbe passare al licenziamento dei lavoratori».

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