I lavoratori della Ditec si appellano a Napolitano

Quarto. Lettera degli operai in mobilità giunta al Presidente tramite il prefetto «Non vogliamo rassegnarci, ma serve una legge sulla delocalizzazione»
Di Giovanni Monforte

QUARTO D’ALTINO. «Non vogliamo rassegnarci e continuiamo a credere in una Repubblica capace realmente di promuovere le condizioni che rendano effettivo il diritto al lavoro». È il messaggio che i lavoratori della Ditec di Quarto hanno espresso al presidente Giorgio Napolitano, in occasione della sua visita privata a Venezia. Ieri i rappresentanti dei lavoratori hanno incontrato il prefetto Domenico Cuttaia. Gli hanno affidato una lettera indirizzata a Napolitano, che poi la prefettura ha consegnato al capo dello Stato. Ai sindacalisti il prefetto ha assicurato «la costante attenzione della presidenza della Repubblica alla problematica».

Nella lettera i lavoratori, partendo dal caso della Ditec, sottolineano la necessità che sia approvata con urgenza una legge sulle delocalizzazioni, che regolamenti sul piano fiscale queste operazioni così da tutelare il patrimonio di conoscenze delle imprese italiane. «Questa sua visita a Venezia», è l’esordio della lettera, «cade in giorni particolarmente pesanti per la nostra comunità di Quarto d’Altino, sede della Entrematic Ditec, che la multinazionale Assa Abloy ha deciso di chiudere per delocalizzare la produzione in Cina e Repubblica Ceca». La lettera ricostruisce la vicenda dello stabilimento altinate, fino al recente avvio della mobilità per 57 lavoratori. La missiva è stata sottoscritta dal sindaco di Quarto, Silvia Conte, e dai sindacati Fiom Cgil e Fim Cisl. «Ora si apre una fase delicatissima di trattative per ottenere il ritiro della procedura e l’attivazione di altri ammortizzatori e perché venga garantito dalla multinazionale un adeguato piano sociale che tuteli professionalità, reddito e lavoro», prosegue la lettera, «confidiamo che venga attivato quanto prima un tavolo congiunto presso i ministeri dello Sviluppo e del Lavoro».

Ma il messaggio a Napolitano punta, soprattutto, a sottolineare l’importanza di una legge sulle delocalizzazioni e l’urgenza «che la nostra Repubblica si doti quanto prima di una normativa adeguata per fronteggiare simili situazioni». In Parlamento, ricordano i lavoratori, una proposta di legge c’è già ed è quella dell’onorevole Simonetta Rubinato, che riprende una normativa tedesca. «Confidiamo nella sua attenzione e sensibilità», è l’appello finale a Napolitano, «perché questa iniziativa legislativa o altre analoghe possano trovare con urgenza la necessaria attenzione dal Parlamento e giungere presto a compimento».

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