«I ladri erano pronti a uccidere il mio cane»
CAVALLINO. «Il furto sventato per un soffio in via Straus a Ca’ Savio era su commissione e i ladri dovevano essere armati per uccidere il mio cane». Ne è convinto Graziano Toffolo, il proprietario dell’abitazione violata dai ladri alle 18.18 della sera di Capodanno, scassinando un balcone per introdursi nel garage dove c’erano due scooter e due bici costose che non sono riusciti a prendere grazie alla figlia Silvia che lo ha scoperti rientrando a casa.
«La videosorveglianza comunale sul ponte fra Jesolo e Cavallino», spiega Toffolo, «li ha visti entrare a Cavallino-Treporti alle 18.10 e sono stati scoperti da mia figlia alle 18.18 quando ha dato l’allarme. Secondo i nostri calcoli, contando anche il tempo di scassinare ed entrare nel garage, andavano a colpo sicuro dopo una soffiata, perché dal ponte hanno raggiunto casa nostra percorrendo oltre 12 chilometri di distanza viaggiando a una media di 140 orari. Dalla velocità presumo che qualcuno li abbia avvisati che non c’era nessuno in casa in quel momento e quindi sapevano anche che c’era libero il nostro cane, un incrocio fra un pitbull e un rottweiler, un animale che non perdona, che devi uccidere per evitare un attacco. Per questo sono convinto che si fossero premuniti arrivando armati».
«Quando sono partiti mia figlia li ha inseguiti in auto e ha avvisato i carabinieri», racconta Toffolo, «mentre io accorrevo a casa dopo che mi aveva informato. Viaggiando a 200 all’ora l’hanno presto seminata lungo via Fausta. Ma lei non si è persa d’animo e oltre il ponte di Jesolo ha scorto la Bmw bianca coupé che faceva gasolio all’unico distributore senza telecamere dopo l’Alì di Jesolo. Appena l’hanno vista sono scappati di nuovo con la pompa ancora attaccata all'auto, lasciando 2 dei 50 euro di gasolio pagati al distributore».
Francesco Macaluso
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