I ladri devastano la sede dei Putei Veci rugby
Stavano per inviare un carico di vestitini per i bambini terremotati del Centro Italia e per i piccoli profughi nei campi di Sentilj e Belgrado. E poi dovevano ospitare una squadra per la partita domenicale.
I ladri sono arrivati di nuovo e hanno ancora una volta messo in ginocchio i rugbisti dei Putei Veci Mestre, il cui campo di via Forte Gazzera, una laterale di via Brendole, è stato svaligiato per la seconda volta in poco più di un anno.
Desolante il quadro che si è presentato ieri ai primi atleti arrivati per preparare il cibo in vista del “terzo tempo”, il momento conviviale post partita, assieme ai “Draghi Feltre”, forte squadra con cui i Putei Veci dovevano giocare per mantenere la posizione di capoclassifica del Campionato amatoriale rugby.
La clubhouse era infatti stata aperta dai ladri che hanno forzato una serranda “Pastore” della finestra, rotto il vetro e scardinato l’infisso. Una volta dentro hanno rubato tutto quello che non era fissato a terra, tra cui il computer su cui i rugbisti segnavano la minima contabilità e i carichi di vestitini e giocattoli da inviare alle popolazione terremotate del centro Italia e ai campi profughi lungo la dura rotta dei Balcani. «Qui c’erano anche le foto delle finestre isolanti che avevamo acquistato per l’orfanotrofio per bimbi sordomuti di Rechiza, in Bielorussia, una delle zone più colpite dall’esplosione nucleare di Chernobyl», spiega il presidente Tommaso Mingati, «avevamo raggranellato i soldi uno a uno grazie alle aste benefiche di maglie da rugby. Poco male: delle foto si può fare a meno, l’importante è che le finestre per i dormitori dei bambini fossero già montate. Meglio abbiano rotto una finestra a noi che a loro. Ladri inesperti, però: qui non ci sono mai stati né ci saranno mai contanti».
I malviventi si sono scatenati forzando e depredando spogliatoi e nei depositi portando via i frigo, alimenti, materiale da gioco e da allenamento. Già quindici mesi fa i ladri avevano visitato il campo, provocando all’epoca danni per migliaia di euro. «Era stata dura ma ci eravamo ripresi grazie a molte offerte della gente», dice Mingati. «Ora però dovremo riprenderci velocemente anche da questo nuovo colpo».
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