I giudici se ne vanno la giunta trova i fondi per spostare gli uffici
Una delibera dei Lavori Pubblici sulle manutenzioni ordinarie, approvata lunedì dalla giunta Orsoni, stanzia i fondi per ridipinture e adeguamenti degli spazi, che, dal prossimo mese di settembre, se tutto andrà come previsto, saranno al centro di un valzer degli uffici comunali. È slittato, infatti, a settembre il trasloco dei giudici di pace che lasceranno via Palazzo per Venezia e contemporaneamente dovrebbe chiudere anche la sede del tribunale monocratico di viale San Marco. L'obiettivo, spiega il vicesindaco Sandro Simionato, è quello di procedere, grazie alla liberazione di questi spazi a modifiche nella collocazione delle sedi istituzionali in centro a Mestre.
Gli spazi dei giudici di pace, di fronte al Municipio, assieme al complesso Cattapan (acquisito dal Comune con una procedura che avviò Orsoni da assessore della giunta Costa) diventerà la sede degli uffici della Municipalità. Un trasferimento di pochi metri che consentirebbe entro dicembre di separare la Municipalità dal palazzo municipale dove si concentreranno assessori, sindaco, consiglio comunale, e uffici comunali, precisa Simionato. Da Villa Querini si sposteranno in viale San Marco nell'ex scuola Roncalli (oggi sede del tribunale di Mestre) le Politiche educative che libereranno così la parte centrale della bella villa che si affaccia su via Verdi che diventerà una sala per esposizioni. Il settore Tributi invece lascerà l'ex scuola Luzzati, nel rione Piraghetto, per spostarsi nel complesso ex Krull di piazza Barche, che in parte è occupato dal tribunale dei minorenni , e in parte attende da anni l’utilizzo da parte del Comune. Il valzer di sedi, atteso da anni, secondo il presidente Venturini non sarà immediato: lui, visti i continui rinvii, oramai ci crede poco. Qualcuno ipotizza che verrà a costare all'incirca un milione di euro. Ipotesi smentita da Simionato che parla di interventi di minima, come ridinture e messe in sicurezza, per attrezzare gli spazi ad ospitare gli uffici comunali ma con importi bassi, come sancito dalla delibera sulle manutenzioni ordinarie approvata in giunta lunedì e presentata da Simionato, che ha sostituito il collega Maggioni, fuori città.
Novità dalla giunta anche per la trattativa tra Comune e Dng per la ripresa del cantiere all'ex ospedale Umberto I. Nuovi contatti ci sono stati tra l'assessore all'Urbanistica Andrea Ferrazzi e il rappresentante della società, Marcello Carli. Il Comune ha ufficializzato le proprie richieste, spiega Ferrazzi: ottenere subito la disponibilità di 16 mila metri quadri di verde «che potrebbero da subito configurarsi come il nuovo parco del Marzenego nord», dice, offrendo un polmone verde lungo l'ansa del fiume che viene riqualificato anche in via Poerio. Altre richieste: intervenire per richiudere il «buco» nella zona centrale del cantiere e realizzarvi in via temporanea un parcheggio ad uso pubblico, almeno finché la Dng non sarà pronta a riavviare il cantiere delle sue torri, puntando sul commerciale e l'alberghiero. La Mobilità arriva in aiuto alla trattativa con una proposta che prevede due tipi di parcheggio, che possono andare da un minimo di 250 al massimo di 400 posti auto. L'area di sosta da molti è vista come una opportunità per rivitalizzare il centro di Mestre. La Dng deve svolgere le sue valutazioni: se ne discute con il sindaco Orsoni, quindi, ai primi di settembre.
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