«I giovani se ne vanno, uniamo le forze»

Appello dei due fondatori di Generazione90 Caberlotto e Gagliardi: «Basta con gli estremismi, servono case e nuovi spazi»
Interpress/Mazzega Venezia, 10.09.2016.-MANIFESTAZIONE "OCIO AE GAMBE CHE GO EL CAREO", ORGANIZZATA DAI RAGAZZI DEL GRUPPO GENERAZIONE '90.
Interpress/Mazzega Venezia, 10.09.2016.-MANIFESTAZIONE "OCIO AE GAMBE CHE GO EL CAREO", ORGANIZZATA DAI RAGAZZI DEL GRUPPO GENERAZIONE '90.
«Basta con gli estremisti, di una parte e dell’altra. Con chi dice che va tutto bene e chi dice che non va mai bene niente, a prescindere. Uniamo le forze e presentiamo all’amministrazione progetti concreti per far rimanere i giovani in questa città». Marco Caberlotto e Gianpietro Gagliardi sono i due giovanissimi fondatori di Generazione90, il movimento che ha avuto per qualche stagione una grande notorietà grazie all’idea della manifestazione dei carretti della spesa. Un corteo cittadino in difesa della residenza e dei giovani veneziani per dire «basta» all’invasione del turismo e allo spopolamento.


«Ma da quel giorno, il 10 settembre del 2016», racconta Marco, 26 anni, che adesso fa il produttore cinematografico, non è cambiato nulla. Anzi, la situazione è peggiorata, e nulla si muove. L’esodo non si ferma, la trasformazione turistica della città va avanti».


«Non basta più nemmeno la protesta», dice Gagliardi, 24 anni, studente di Scienze Politiche, «per questo abbiamo deciso di lanciare un appello ai comitati e alle associazioni. E anche alle forze politiche: mettiamo da parte le ideologìe e facciamo qualcosa di concreto per la città». Il tavolo convocato dall’amministrazione nella scorsa primavera non ha avuto esiti operativi. «Adesso però arrivano i soldi della legge Speciale e del Patto per Venezia», dicono Caberlotto e Gagliardi, «l’occasione c’è. Invitiamo il Comune a discutere con i cittadini di come si possono impiegare quei soldi per rilanciare la vita della città, partendo dai giovani che oltre a non trovare lavoro non trovano spazi di aggregazione». Una sorta di «decalogo» che sarà consegnato al sindaco Luigi Brugnaro. Le idee? «La prima è quella di ripartire dal problema casa», attacca Caberlotto. Chi la casa non ce l’ha non riesce a trovarla sul mercato, drogato dal turismo. Affitti insostenibili, prezzi di acquisto inarrivabili. Fino a qualche anno fa c’erano gli incentivi all’acquisto per la prima casa alle giovani coppie, il
social housing
e gli affitti agevolati, adesso nulla».


L’altro tema è quello degli spazi. I patronati non ci sono più, i partiti nemmeno. «A Venezia resta davvero poco per i giovani», dice Caberlotto, «il Morion, i Metri Cubi, i Cerchidonda. Servono spazi per potersi ritrovare. E al Tronchetto un luogo per fare musica, discoteca e concerti. Quello che è stato per qualche anno il PalaFenice». Prima però occorre mettersi insieme.


«Bisogna mettere da parte i protagonismi e gli estremismi», dice Gagliardi. Nelle prossime ore, Generazione90, adesso presieduta da Giovanni De Giorgio, si riunirà per decidere il da farsi. Intanto su Facebook è stato creato una piattaforma per confrontare le proposte, che ha già raggiunto 400 adesioni. «Bisogna ripartire», dicono, «e mettere insieme le idee migliori». Un viatico per una futura lista civica o una candidatura alle amministrative o alle Politiche? «Assolutamente no», taglia corto Caberlotto, «per noi questa è la vera politica: così cerchiamo di impegnarci. L’appello lo lanciamo ai partiti, ma prima di tutto ai giovani che hanno a cuore la nostra città».


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