I “gioielli”del museo Correr capolavori inediti e restaurati

Dal 16 aprile verranno esposti antichi manufatti veneziani, maioliche, cammei smalti rinascimentali, gemme preziose e altri tesori visibili per la prima volta

VENEZIA. Al Museo Correr è stata ricostruita la “collezione delle meraviglie” che comprende capolavori inediti di artisti come Carpaccio e Lotto e il famoso «Servizio Correr« dell’illustre Nicola da Urbino. La mostra “Wunderkammer: studi, scoperte, restauri per il Grande Correr’’, sarà inaugurata martedì 16 aprile alle ore 12 da Gabriella Belli, Andrea Bellieni e Giorgio Fossaluzza. Manufatti veneziani in avorio e cristallo, smalti romanico-gotici di Limoges, oreficerie da Costantinopoli, avori gotici francesi, strumenti di straordinaria complessità meccanica tedeschi, smalti e maioliche, cammei e gemme preziose antiche o rinascimentali. E poi lussuosi metalli ageminati islamici, arazzi delle fiandre, bronzetti rinascimentali, mobili di pregio, codici miniati tra i più preziosi della Biblioteca Correr e dipinti, che sono stati oggetto in questi ultimi anni di sorprendenti scoperte, come quelle - recentissime - d’inediti di Vittore Carpaccio e Lorenzo Lotto. Saranno oltre 300 le opere delle ricchissime collezioni civiche veneziane inserite nel percorso espositivo del Museo Correr, in nove sale del primo piano, oggetto di uno specifico allestimento, curato da Andrea Bellieni, a rievocare il fascino di una possibile “Wunderkammer” lagunare. Di queste, ben 260 escono direttamente dai depositi, esposte e portate all’attenzione e al godimento del pubblico quasi tutte per la prima volta, dopo un secolo di ‘nascondimento museale’: finalmente riconosciute nel loro reale valore o proposte agli studiosi per un più aggiornato giudizio. Un’operazione promossa dalla Fondazione Musei Civici di Venezia, che rivela innanzitutto i risultati della silenziosa e continua opera di catalogazione, studio e restauro delle raccolte condotta dai suoi conservatori e responsabili, in sinergia con le Soprintendenze e i contributi scientifici di studiosi e specialisti internazionali, il concorso della Regione del Veneto e il supporto anche di generosi sponsor privati. Un’iniziativa che, nel contempo, aggiunge un tassello ulteriore al programma di recupero e valorizzazione patrimoniale e al progetto di revisione dell’ordinamento e dei percorsi del Museo affacciato su Piazza San Marco, in vista di quello che la stampa francese ha già rinominato il “Grande Correr”. Così, sotto l’egida di colui che è stato l’artefice del nucleo iniziale e più rilevante delle raccolte civiche veneziane, Teodoro Correr - ricordato nella prima sala con il ritratto e i disegni del suo palazzetto sul Canal Grande a San Zandegolà, zeppo d’opere e documenti - si dipana dinnanzi ai visitatori una sorta di “collezione delle meraviglie”, intima ragione aggregante di manufatti così disparati nelle raccolte sette-ottocentesche del nobile veneziano.

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