I fenicotteri rosa hanno nidificato nelle barene lagunari

Circa 500 uccelli sono arrivati vicino al canale dei Petroli Aumenta anche la popolazione di cavalieri d’Italia e fraticelli
Di Vera Mantengoli

VENEZIA. Amano stare tutti insieme e hanno un'apertura alare che raggiunge quasi i due metri. Sono ghiotti di micro organismi rossastri e ne mangiano così tanti che perfino le loro piume assorbono il pigmento diventando rosa.

Quando volano, gli stormi sembrano infatti nuvole colorate. Stiamo parlando dei bellissimi fenicotteri rosa che già dal 2007 avevano adocchiato la laguna nel corso delle loro abituali peregrinazioni nel Mediterraneo, il bacino di riferimento. Solto ultimamente, però, quella che prima era una meta di villeggiatura è diventata a tutti gli effetti la loro casa. In particolare, la colonia veneziana composta da circa cinquemila uccelli, ha deciso di stanziarsi nella nostra laguna. Una parte è stata avvistata nelle casse di colmata a 5 km da Venezia, nelle barene artificiali della Novisso, in quella del Lago dei Teneri e della Volpego, vicino al Canale dei Petroli.

La notizia l'ha comunicata il Consorzio Venezia Nuova che ha riferito il rapporto dell'impresa "Selc" di Marghera, diretta dal naturalista mestrino Francesco Scarton. Da molti anni la ditta, composta da una ventina tra biologi e geologi, monitora la fauna della laguna per conto del Magistrato alle Acque. Gli esperti hanno confermato che la laguna ospita una colonia di fenicotteri in via di aumento. «Noi ne abbiamo visti sui 500», racconta Scarton, «ma stanno aumentando perché in questo periodo nidificano. Fanno solo un uovo che viene covato per un mese, quindi verso giugno ce ne saranno di più. Dal 1993 la loro presenza è attestata in Italia, prima in Sardegna, poi in Puglia e nel Delta del Po. Ora possiamo dire che si sono stanziati anche in laguna».

Tra i motivi che li hanno portati da noi il cibo e la pace. «Un tempo», prosegue Scarton, «i fenicotteri amavano le acque molto salate, adesso si accontentano anche di quelle salmastre come quella della laguna. Si nutrono affondando il becco ricurvo nel fondale, poi tirano su il lungo collo e con le lamelle filtrano il contenuto, ingerendo invertebrati, piccoli organismi crostacei e alghette». L'altra motivazione è stata la tranquillità delle barene. Quelle artificiali sono circa 120 e occupano oltre 1300 ettari. Sono state costruite con fanghi controllati presi dalle bocche di porto o dai canali e poi inserite in strutture circondate da pali, in modo da non disperdere i sedimenti.

«La laguna si sta ripopolando», prosegue Scarton, «stanno aumentando i fratini che nelle barene raggiungono le 60 coppie, i cavalieri d'Italia con 300 coppie e il fraticello che nidifica solo nelle barene con 400 coppie». Si conoscono gli spostamenti degli uccelli perché alcuni vengono inanellati e identificati con un piccolo codice che si riesce a leggere anche con il binocolo. E avvistamenti di fenicotteri rosa ci sono stati nei giorni scorsi anche nella laguna di Campalto.

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