I familiari di Salviato: «Siamo in attesa di segnali»

Martellago, i parenti del tecnico rapito in Libia si mostrano fiduciosi. L’unità di crisi della Farnesina non parla. Resta la paura per le medicine

MARTELLAGO. Familiari in attesa, Unità di crisi della Farnesina al lavoro per risolvere il caso del rapimento a Tobruk, in Libia, di Gianluca Salviato, a cui nessuno sa dare spiegazione. E così a Martellago, dove abitano i genitori e le sorelle del 48enne tecnico impiantista residente a Trebaseleghe, si aspetta. Per ora con fiducia. Di Salviato non si hanno più notizie da sabato e anche da Roma si sta lavorando, seppur nel massimo riserbo, per riportare a casa l’uomo che lavora per la ditta Ravanelli di Venzone (Udine). A preoccupare ci sono le ripercussioni che potrebbe avere la salute di Salviato: è diabetico e ha bisogno dei medicinali ritrovati nella sua auto.

Famiglia. A loro non sono arrivate notizie ufficiali; sanno che l’ambasciata sta lavorando, lo stesso sta facendo il Ministero degli Esteri e hanno un contatto aperto con un funzionario a Roma. «Sappiamo che stava andando in cantiere come ogni giorno, anche se non conosco quale» spiega la sorella Cristiana «e in macchina era solo. Essendo preciso e puntuale in quello che fa, i colleghi si sono insospettiti della sua assenza. Da lì è partito tutto. Lo abbiamo sentito anche venerdì attraverso Facebook: era tranquillo. Con la moglie aveva contatti quotidiani, anche due o tre volte». I timori vanno ai problemi che potrebbe accusare per la mancanza di insulina. «I medicinali sono rimati in macchina» aggiunge Cristiana «ma in questo momento attendiamo: speriamo di avere novità già in 24 ore». Alla domanda se sono pronti per partire per la Libia, la sorella risponde con un «aspettiamo». Si è parlato di una possibile ricompensa da parte dell’azienda friulana per chi aiutasse a ritrovare Salviato. «Non lo so», prosegue la stessa sorella, «mentre abbiamo contatti frequenti con il Ministero». Su come la moglie e i genitori stanno vivendo il momento, Cristiana è di poche parole: «In questo momento devono solo stare tranquilli».

Farnesina. Ufficialmente nessuno parla a Roma. Le indagini dell’Unità di crisi procedono nel più stretto riserbo, con l’obiettivo di stabilire un contatto con i rapitori. Logico che si pensi di riportare a casa Salviato in tempi rapidi.

Trebaseleghe. Nel comune padovano si è trasferito nel 2009 dove abita con la moglie Maria Scarpa. Il sindaco Lorenzo Zanon assicura che si farà il possibile per tenere alta l’attenzione sulla vicenda. «Ho incontrato la signora Salviato per fare il punto della situazione» spiega «con il comandante dei carabinieri dell’Alta Padovana Marco Stabile e quello di stazione Giuseppe Piccolo. Purtroppo non ci sono ancora notizie ma restiamo fiduciosi. Le abbiamo assicurato il nostro sostegno: non deve sentirsi sola, così come la sua famiglia. E’ donna forte ma giustamente preoccupata». Anche il senatore dell’Udc Antonio De Poli ha espresso la solidarietà e la vicinanza ai Salviato. «Confido nell’azione della Farnesina» aggiunge «che ha assicurato il massimo impegno».

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