I due Tir “nucleari” super-scortati ma ignorati da tutti

Dieci volanti a protezione, agenti ai piedi dei cavalcavia Nessun amministratore né curiosi lungo il Passante
Di Filippo De Gaspari

MIRANO. Notte aspettando le scorie. Mentre tutti dormono, il carico di materiale irraggiato in transito da Vercelli a Trieste sfila quatto quatto lungo il Passante e si porta via in pochi minuti tutte le apprensioni e le polemiche dei giorni scorsi.

I primi segnali dell’arrivo del carico in territorio veneziano si notano dopo la mezzanotte, quando una decina di auto della questura di Venezia si posizionano ai piedi dei cavalcavia e dei viadotti dell’autostrada, giudicati i punti più sensibili per la sicurezza: poliziotti stazionano a lungo nel nodo di Vetrego ovest, al cavalcavia di via Porara e a Spinea, nel cavalcavia di Crea. L’ordine è quello di non far stazionare curiosi o manifestanti sulle rampe al momento del transito del carico in autostrada.

Non c’è il blocco del traffico, peraltro quasi assente a quell’ora della notte. Di curiosi però neanche l’ombra. L’ora tarda e il giorno infrasettimanale tengono a letto anche i più apprensivi. Anche gli amministratori del Miranese, dopo giorni di fuoco e fiamme per la mancanza di notizie, spariscono dalla scena. Polizia locale e protezione civile hanno solo consegnato alla prefettura i numeri di reperibilità in caso di emergenza.

L’ultimo summit di mercoledì mattina col viceprefetto è stato un Valium per i sindaci, che hanno potuto dormire sonni tranquilli. A loro è stato in pratica detto di non fare nulla: a garantire la fascia rossa, con una zona di sicurezza di 50 metri attorno al convoglio, ci pensano Polstrada, vigili del fuoco e ditte incaricate. L’attesa dunque è solo per qualche cronista e fotografo, nel freddo della notte, con una temperatura che crolla fino a 3 gradi. C’è anche una leggera foschia, ma in autostrada la visibilità è buona. La tabella di marcia prevedeva il transito nel Miranese tra l’l.30 e le 2, ma tra Verona e Vicenza il convoglio subisce un leggero ritardo. All’ingresso del Passante i lampeggianti della scorta annunciano il transito alle 2.30. Ma è dal cavalcavia di Crea, quando il Passante si abbassa sotto viale Venezia, che la colonna di sicurezza appare in tutta la sua imponenza: aprono il convoglio le auto della Stradale, mentre altri mezzi della polizia allungano per andare a presidiare in anticipo, senza chiuderli, gli accessi all’autostrada. Seguono una serie impressionante di lampeggianti gialli: sono i mezzi della Cav, la concessionaria autostradale e quelli della ditta che sta effettuando il trasporto. Poi eccolo, il carico di scorie, diviso su due mezzi: le lamine radioattive sono stipate in involucri all’interno di container speciali montati su due tir. Sono seguiti a vista dai mezzi speciali dei vigili del fuoco, pronti a intervenire in caso di incidente. L’autostrada è quasi deserta, in carreggiata solo qualche tir. Il convoglio supera la Fossa e si dirige verso Martellago e poi il Veneto orientale. Nel Miranese, dopo giorni di allerta e polemiche, fila tutto liscio e la gente nemmeno se ne accorge. I sindaci dormono, le volanti restano ancora un po’ a sorvegliare i cavalcavia. Il carico di scorie ora attraverserà l’oceano a bordo di una nave, direzione Stati Uniti.

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