I due Tir “nucleari” super-scortati ma ignorati da tutti
MIRANO. Notte aspettando le scorie. Mentre tutti dormono, il carico di materiale irraggiato in transito da Vercelli a Trieste sfila quatto quatto lungo il Passante e si porta via in pochi minuti tutte le apprensioni e le polemiche dei giorni scorsi.
I primi segnali dell’arrivo del carico in territorio veneziano si notano dopo la mezzanotte, quando una decina di auto della questura di Venezia si posizionano ai piedi dei cavalcavia e dei viadotti dell’autostrada, giudicati i punti più sensibili per la sicurezza: poliziotti stazionano a lungo nel nodo di Vetrego ovest, al cavalcavia di via Porara e a Spinea, nel cavalcavia di Crea. L’ordine è quello di non far stazionare curiosi o manifestanti sulle rampe al momento del transito del carico in autostrada.
Non c’è il blocco del traffico, peraltro quasi assente a quell’ora della notte. Di curiosi però neanche l’ombra. L’ora tarda e il giorno infrasettimanale tengono a letto anche i più apprensivi. Anche gli amministratori del Miranese, dopo giorni di fuoco e fiamme per la mancanza di notizie, spariscono dalla scena. Polizia locale e protezione civile hanno solo consegnato alla prefettura i numeri di reperibilità in caso di emergenza.
L’ultimo summit di mercoledì mattina col viceprefetto è stato un Valium per i sindaci, che hanno potuto dormire sonni tranquilli. A loro è stato in pratica detto di non fare nulla: a garantire la fascia rossa, con una zona di sicurezza di 50 metri attorno al convoglio, ci pensano Polstrada, vigili del fuoco e ditte incaricate. L’attesa dunque è solo per qualche cronista e fotografo, nel freddo della notte, con una temperatura che crolla fino a 3 gradi. C’è anche una leggera foschia, ma in autostrada la visibilità è buona. La tabella di marcia prevedeva il transito nel Miranese tra l’l.30 e le 2, ma tra Verona e Vicenza il convoglio subisce un leggero ritardo. All’ingresso del Passante i lampeggianti della scorta annunciano il transito alle 2.30. Ma è dal cavalcavia di Crea, quando il Passante si abbassa sotto viale Venezia, che la colonna di sicurezza appare in tutta la sua imponenza: aprono il convoglio le auto della Stradale, mentre altri mezzi della polizia allungano per andare a presidiare in anticipo, senza chiuderli, gli accessi all’autostrada. Seguono una serie impressionante di lampeggianti gialli: sono i mezzi della Cav, la concessionaria autostradale e quelli della ditta che sta effettuando il trasporto. Poi eccolo, il carico di scorie, diviso su due mezzi: le lamine radioattive sono stipate in involucri all’interno di container speciali montati su due tir. Sono seguiti a vista dai mezzi speciali dei vigili del fuoco, pronti a intervenire in caso di incidente. L’autostrada è quasi deserta, in carreggiata solo qualche tir. Il convoglio supera la Fossa e si dirige verso Martellago e poi il Veneto orientale. Nel Miranese, dopo giorni di allerta e polemiche, fila tutto liscio e la gente nemmeno se ne accorge. I sindaci dormono, le volanti restano ancora un po’ a sorvegliare i cavalcavia. Il carico di scorie ora attraverserà l’oceano a bordo di una nave, direzione Stati Uniti.
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