I due fratelli afghani sono scappati

Mira. Erano stati salvati venerdì scorso dall’assideramento e ospitati nella casa alloggio San Raffaele della Caritas

MIRA. I due fratelli afgani di 13 e 16 anni salvati dai carabinieri di Mestre dentro un camion frigo davanti all'Ipermercato Lando di Gambarare sono scappati ieri mattina dalla casa alloggio San Raffaele della Caritas in via Riscossa a Mira e ora sono diretti verso i paesi del nord Europa. I ragazzi erano stati trovati dentro un tir proveniente dalla Grecia dal porto di Patrasso e che era diretto in Austria. I due fratelli erano spauriti, ma dopo le prime cure in ospedale si erano già ambientati bene, perché alla Casa Alloggio c'erano altri 4 ospiti che parlano la loro lingua Ad aiutarli ad apprendere l'italiano intanto la struttura aveva già attivato da questa settimana un professore di Lettere in pensione. Tutto inutile. Di restare in Italia i due minorenni non ne avevano evidentemente alcuna intenzione. «Nella prima mattinata - spiega il direttore della struttura Caritas Francesco Vendramin - i due minorenni sono stati visti saltare il cancello di recinzione della casa alloggio da alcuni ospiti. Sono stati visti scappare in mezzo ai campi e poi dileguarsi. Abbiamo subito avvertito i carabinieri di Mira e il sindaco Alvise Maniero di quello che era successo. «Più di così sinceramente non potevamo fare». Saranno quindi le forze dell'ordine e giudiziarie sotto la cui tutela erano i minori, a cercare di riprendere i due ragazzini, diretti ora con ogni probabilità verso il confine austriaco. Vendramin spiega che in termini di accoglienza si era tentato di fare tutto il possibile per loro e che c'è un iter preciso che avrebbero dovuto fare per integrarsi da noi. «La permanenza dei due ragazzi alla Casa San Raffaele - ribadisce Vendramin- aveva un percorso preciso che sarebbe stato determinato dall'autorità giudiziaria. Non valevano cioè le procedure in questo caso, che si mettono in atto con i richiedenti asilo. Nel giro di qualche settimana, da qui sarebbero stati trasferiti, in una casa famiglia, in provincia di Venezia ma anche in altre zone del Veneto". Si capisce però ora chiaramente che l'Italia per loro non era certamente il posto dove cominciare una nuova vita. I due ragazzini puntano a raggiungere le floride economie del nord Europa. «Da quanto si capisce - spiega Vendramin - appare chiaro che questi due ragazzi hanno dei parenti o dei contatti ben precisi nel nord Europa e sono meno soli in quei paesi, di quanto hanno cercato di far credere. Speriamo solo che in questa avventura che hanno intrapreso fin dal lontano Afghanistan, non si mettano ulteriormente nei guai». Alla Casa San Raffaele comunque dove con loro c'era un altro minore migrante, non ci torneranno più. «Anche se dovessero essere ritrovati ed identificati sul suolo italiano - spiega Vendranin - saranno portati nella struttura più vicina al loro ritrovamento».

Alessandro Abbadir

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