«I dipendenti comunali si guadagnino lo stipendio»
ERACLEA. «Nella pubblica amministrazione ci si deve guadagnare lo stipendio come in una ditta privata». Il sindaco Giorgio Talon, dopo un lungo silenzio, ha deciso di parlare pubblicamente in merito alla questione personale. Un intervento determinato che non può che riferirsi anche ai recenti fatti riguardanti la sospensione del comandante della polizia locale, Domenico Finotto, episodio ancora oscuro che avrà uno strascico giudiziario con nuovi ricorsi e successive denunce in un clima di forte tensione anche nel corpo della polizia locale.
«Da decenni sono tutti sul pulpito a predicare che nella pubblica amministrazione», dice Talon, «si deve fare pulizia e i fannulloni vanno mandati a casa perché il posto pubblico non è un diritto automatico allo stipendio. E appena qualcuno, oltre a predicare, prova anche a razzolare bene andando a verificare anziché voltarsi dall’altra parte, anzichè tollerare, e magari assume provvedimenti nei confronti dei responsabili, ecco che arrivano i difensori delle vittime, dei poveri perseguitati».
«Ma i difensori sanno chi sono le vere vittime?», si chiede il sindaco, «le vere vittime sono i cittadini che vorrebbero vedere bene utilizzati i loro soldi. Sono i dipendenti pubblici che lavorano con impegno, competenza e dedizione e sono stufi di essere oggetto di barzellette. Sono gli amministratori onesti che non hanno bisogno della complicità di dipendenti compiacenti. Il sottoscritto, sindaco di Eraclea, nonché pubblico dipendente, è così che la pensa e con coerenza ha cercato di gestire il Comune che gli è stato affidato».
Talon sembra prendere in mano la scopa per fare piazza pulita di chi non si comporta come dovrebbe nel posto di lavoro. La sospensione del comandante ha sollevato un’accesa discussione che si presta anche a strumentazioni politiche, mentre i sindacati hanno solo sospeso lo stato di agitazione e lamentano che non siano stati organizzati sufficienti incontri e tavoli di trattative sui problemi dei dipendenti. «A fronte di chi grida alla persecuzione», conclude il sindaco, «e ai persecutori desidero informare i cittadini che nei quasi cinque anni del mio mandato sono stati promossi procedimenti disciplinari nei confronti di due soli dipendenti e tali procedimenti sono stati affidati a soggetti totalmente estranei al Comune di Eraclea. Ognuno si assuma le proprie responsabilità».
Giovanni Cagnassi
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