I “controlli di vicinato” per la sicurezza della città
Reti di vicinato per la sicurezza della città. E la collaborazione tra enti per una maggiore tutela dalla microcriminalità. Il Comune fa sua la relazione della Prefettura sulla criminalità nel Veneto Orientale dove, a fronte di un livello di criminalità decisamente inferiore rispetto ai valori del Veneto e della provincia, esiste una percezione della sicurezza non sempre alta.
«Lo stesso prefetto Domenico Cuttaia», ricorda il sindaco, Andrea Cereser, «suggerisce attenzione sulla necessità di sviluppare un’intensa azione d’informazione e sensibilizzazione sul territorio attraverso l’organizzazione di incontri pubblici con i cittadini. Insomma, da una parte gli occhi dei cittadini come migliore prevenzione. Dall’altra ricostruire un tessuto di relazioni, di conoscenze, di collaborazione che, oltre a migliorare il controllo del territorio, abbia una valenza sociale. È questo il “controllo di vicinato”, esperienza nata negli anni Sessanta negli Stati Uniti e affermata soprattutto nei paesi anglosassoni, dove coinvolge oltre dieci milioni di cittadini. Il progetto è giunto in Italia, in una trentina di Comuni del Settentrione, soprattutto in Emilia e Lombardia. Primo esperimento veneto in due frazioni di Mira, Gambarare e Oriago, bersagliata da furti, dove pare abbia dato ottimi risultati. Il programma prevede l’auto-organizzazione tra vicini per controllare l’area intorno alla propria abitazione. Questa attività è segnalata tramite la collocazione di appositi cartelli. Lo scopo è di comunicare a chiunque passi nell’area interessata al controllo che la sua presenza non passerà inosservata e che il vicinato è attento e consapevole di ciò che avviene all’interno dell’area».
Condivisione tra telecamere private, pronte segnalazioni alle forze dell’ordine e corsi sulle pratiche da adottare per mantenere elevato il livello di sicurezza. E poi un insieme di piccole attenzioni che rafforzano i rapporti umani prima ancora che intervenire sulla collaborazione civica.
Forza Italia, con Lucia Camata, ha scritto una lettera in cui elenca quanto disatteso dal Comune sulla sicurezza. Armamento dei vigili, turni di notte, aumento delle videocamere, sono alcuni degli interventi invocati da un gruppo di donne di Fi che ha incalzato il sindaco. Denunciano un aumento dei furti nelle abitazioni e vogliono un piano preciso d’interventi.
Giovanni Cagnassi
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia