I comunali chiedono aiuto a Napolitano
Sciopero, corteo. E un appello a Napolitano. Oggi è il giorno del Presidente a Venezia. Ma anche il giorno della grande protesta dei dipendenti comunali. Per la prima volta compatti nel denunciare «l’iniquità» della manovra che taglia il loro stipendio e molti servizi ai cittadini. «Presidente, non le chiediamo di fare la rivoluzione», si legge nella lettera che oggi i sindacati consegneranno al Capo dello Stato, «ma di ristabilire delle regole. Noi non abbiamo responsabilità sulla situazione che si è determinata. E questi tagli comporteranno la distruzione del nostro sistema di welfare e un aggravamento della crisi». Alta tensione e annunci di una partecipazione «massiccia» da parte dei sindacati. Dopo le assemblee di lunedì, a cui hanno partecipato più della metà dei tremila dipendenti di Ca’ Farsetti, si è scelta la linea dura: oggi potrebbero essere un migliaio. Niente dialogo con il commissario Vittorio Zappalorto, a cui i sindacati hanno risposto con una lettera che pubblichiamo a lato. E la richiesta di un incontro con il Presidente.
Napolitano arriverà al Lido intorno a mezzogiorno. La sua sarà una visita lampo, e quasi del tutto privata. Pranzo in albergo con i familiari e poi la sua presenza al film inaugurale della Mostra del Cinema. Domattina una vista - anche questa in forma strettamente privata - alla Fondazione intitolata al suo amico fraterno Gianni Pellicani. Un incontro con i ricercatori e i collaboratori della Fondazione, poi il pranzo e il ritorno a Roma con un volo di Stato.
I sindacati hanno chiesto ieri al Cerimoniale e alla Prefettura di poter consegnare al presidente la lettera aperta sottoscritta dalle Rsu e anche da Cgil, Cisl, Uil, Diccap, Csa. Chiedono a Napolitano di «fare quanto in suo potere per far tornare il commissario Zappalorto sulle sue decisioni e di far ritirare i provvedimenti che tagliano gli stipendi ai lavoratori e i servizi ai cittadini. Provvedimenti che colpiscono «le fasce sociali più basse della popolazione». «In assenza di una guida politica, la città va avanti con il lavoro dei dipendenti del Comune», scrivono i sindacati, «ma scuole, servizi di strada, assistenza agli anziani, sicurezza, a causa dei tagli subiranno conseguenze pesanti». Anche il taglio degli stipendi viene criticato. «Saremmo puniti due volte senza avere responsabilità nella gestione politica», continuano, «e le ricadute sociali per tremila famiglie sarebbero molto pesanti». Il ritrovo in piazzale Roma per i dipendenti è fissato per le 14, la partenza da Santa Maria Elisabetta per le 16-16.30. Il corteo imboccherà il Gran Viale e poi percorrerà il Lungomare D’Annunzio fino all’Excelsior e al palazzo del Cinema. Oggi quasi tutti i servizi comunali resteranno chiusi, turni ridotti anche per le emergenze e la vigilanza.
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