I comitati alla “conquista” della città

Cortei, raccolte di firme, denunce e ora anche i controlli fai-da-te, ecco tutte le aggregazioni di cittadini più attive
Di Mitia Chiarin
Interpress/Mazzega Morsego Venezia, 10.11.2013.- circa 500 partecipanti alla manifestazione Mestre OFF Limits
Interpress/Mazzega Morsego Venezia, 10.11.2013.- circa 500 partecipanti alla manifestazione Mestre OFF Limits

Comitati in prima linea, in questo 2013 oramai agli sgoccioli. Cittadini che si mobilitano con raccolte firme, che si alleano con altri gruppi per formare super comitati che organizzano manifestazioni che arrivano fin sotto Ca’ Farsetti, a Venezia; che fanno sentire quasi quotidianamente la loro voce sui social network e pure comitati di Comni vicini, come i pendolari di Quarto d’Altino e Marcon che trovano sponda nelle lamentele dei mestrini e veneziani che usano il treno. L’ultima frontiera del malcontento contro il degrado e la microcriminalità sono le perlustrazioni serali dei giovani di “Sos Mestre” che, armati di telefonino, fotografano zone di accattonaggio e spaccio e girano le segnalazioni alle forze dell’ordine. Non parlano di ronde ma se da un lato ottengono consensi, c’è anche chi storce il naso davanti a queste azioni di vigilanza “fai da te”. È la protesta a muovere molti comitati, come il super gruppo nato dall’alleanza del “No Ztl” di Fabrizio Coniglio con il comitato anti-accattoni di Corso del Popolo, guidato dal farmacista Rigamonti. Un gruppo che si è allargato a via Piave, raccogliendo il gruppo rimasto orfano di Giovanni Finco, e che ha portato 400 persone fin sotto il Comune a Venezia per un confronto con il sindaco Orsoni. Centinaia di firme contro i bivacchi in centro sono state raccolte dai cittadini di via Carducci. Ci sono poi gruppi storici attivi in centro sui temi del traffico come il comitato di via Fradeletto che è alleato del Cocit. Sul fronte ambientalista, Michele Boato e “Amico albero” sono un pungolo costante. Dal 2007, l’anno dell’alluvione in città, i vari comitati si sono riuniti nel gruppo di “Mestre allagata”. Se si prova a contarli sono almeno sedici quelli attivi quest’anno, per lo più a Mestre centro e capaci di coinvolgere almeno duemila persone in modo attivo. Marghera non è da meno. Unica municipalità con ben quattro delegazioni di zona, veicolo quasi istituzionale di segnalazioni e proteste, chiusa per ora la parentesi del comitato Palais Lumière, sono molto attivi i cittadini di “Marghera libera e pensante”, che organizzano iniziative e proposte come quella del riutilizzo dell’ex Edison e sono alleati dei gruppi di via Beccaria e del parco Emmer. Il loro metodo è simile a quello del gruppo di lavoro di via Piave, esempio di cittadinanza attiva che ha aperto una casa in piazzale Bainsizza, gestita dai cittadini. Tante segnalazioni passano, poi su internet dal gruppo di “Buongiorno Marghera”. A Favaro sono la viabilità e i rumori del vicino aeroporto, a mobilitare i cittadini. Attivi i comitati del bypass di Campalto, quello dei residenti guidato da Elettra Vivian e il comitato di Tessera di Deborah Onisto. Più defilata, la periferia di Zelarino. Qui, oltre allo storico gruppo che si batte contro il raddoppio della Castellana, di recente è nato il comitato di via del Gazzato alla Cipressina per i problemi con la struttura per immigrati. Storico il gruppo di Rio Cimetto-Santa Barbara, alla Gazzera. Una mobilitazione che impensierisce la giunta? «No, i comitati non sono un problema per noi amministratori», dice il vicesindaco Sandro Simionato. «Semmai i partiti faticano ad essere ancora il tramite della protesta dei cittadini. Ma il rapporto con i comitati per un amministratore è importante: sono uno stimolo, segnalano problemi e sollecitano proposte serie. Anche un gruppo come “Sos Mestre”, se si limita alle segnalazione ed evita derive inquietanti, svolge un ruolo utile».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia