I collegamenti con il Passante: le promesse mai mantenute

Bretelle, svincoli e varianti di “fascia A” realizzati solo in parte: mancano opere per 150 milioni. Vernizzi: «I soldi c’erano e li metteva la Regione, ora fondi disponibili solo per Scorzè e Preganziol»

VENEZIA. Chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato, scurdammoce o’ passato, simmo ’e Napule, paisà. Il ritornello vale anche per il Passante di Mestre, cari voi: quello che è fatto è fatto, per quello che resta da fare accomodatevi pure al Tar e buon pro vi faccia. Quello che resta da fare sono interventi per almeno 150 milioni di euro, misurandoli a spanne e con valori di dieci anni fa. Non si tratta delle opere di mitigazione ambientale, il famoso “Passante verde” del quale il nostro giornale ha già riferito. Sono collegamenti stradali, circonvallazioni, bretelle, svincoli, complanari, by-pass, varianti, tutte infrastrutture considerate di assoluta priorità o comunque necessarie per la funzionalità del sistema. Sono rimaste sulla carta, invecchieranno nei cassetti o nelle chiavette Usb.

Un esempio per tutti, la barriera di Villabona che doveva arretrare fino a Dolo: mai successo. Nell’attesa il casello era stato sistemato provvisoriamente a Vetrego: resterà lì per sempre, perché non c’è niente più definitivo del provvisorio. Risultato: l’intera Riviera del Brenta non ha un accesso decente all’autostrada, che non sia una demenziale peregrinazione nelle campagne.

C’erano due elenchi di opere complementari, concordati a Roma con tanto di firma davanti al ministro Pietro Lunardi nel dicembre del 2003, presente il commissario per le opere strategiche del Nordest Bortolo Mainardi che aveva negoziato l’accordo e i sindaci degli otto Comuni che avevano già fatto ricorso alla magistratura per bloccare i lavori: Casale sul Sile, Preganziol, Mogliano, Scorzè, Martellago, Mirano, Salzano e Spinea. Il primo elenco contiene le opere di fascia A, che oggi dovrebbero essere tutte completate perché erano già finanziate. Nel secondo elenco le opere di fascia B, per le quali c’era l’impegno a trovare i finanziamenti.

Fascia A. Questi interventi, costo totale 123,25 milioni di euro, avevano la priorità assoluta. Alcuni erano inseriti nel piano finanziario dell’Ati che ha realizzato il Passante, composta da Impregilo, Fincosit, Ccc e Fip, imprese che lavoravano direttamente o si avvalevano di ditte subappaltatrici (Impregilo per esempio aveva subappaltato a Mantovani). In tutto le ditte subappaltatrici erano una quarantina. Tentiamo una ricognizione fidandoci della memoria di Silvano Vernizzi, che fu commissario all’emergenza del Passante di Mestre e oggi come allora è a.d. di Veneto Strade, ente delegato dalla Regione a realizzare le opere.

Quarto d’Altino. Collegamento della Sp 67 con il casello di Casale, 2 milioni; circonvallazione sud 1,8 milioni; circonvallazione est 4,6 milioni; circonvallazione nord e collegamento Sp 63 e Sp 67, 5 milioni. Tutto realizzato.

Marcon. Svincolo nord 5 milioni; svincolo sud 3,6 milioni; collegamento a Sp 40 quattrocentomila euro. Tutto realizzato.

Mogliano. By-pass Marocco 2 milioni e variante nord-ovest 8 milioni, realizzati dalla Provincia. La variante est di Campocroce, 2 milioni, realizzata invece dal concessionario Spm (società del Passante di Mestre).

Preganziol. Variante di Sambughé, costo 4,5 milioni, è stata realizzata. Non così la complanare di collegamento alla Sp 107, costo 18 milioni. Motivo: non si è trovato l’accordo sul tracciato con il Comune. Sarà completato invece entro maggio il collegamento Terraglio est, da Mestre a Dosson, costo altri 18 milioni.

Zero Branco. Ferma al palo la tangenziale sud di attraversamento del centro, costo previsto 7,5 milioni: non si trova l’accordo sul tracciato con il Comune.

Scorzè. Appaltati e appena avviati i lavori di collegamento con la statale 515, direzione Treviso, costo 5 milioni. Motivi addotti del ritardo: lungaggini del progetto e un contenzioso insorto dopo la gara, risolto soltanto pochi mesi fa.

Martellago. Circonvallazione, costo 3,6 milioni, realizzata.

Spinea. Nuova Sp 36 Fossa-Rossignano, 7,6 milioni e bretella di collegamento Rossignano-Asseggiano, 4,95 milioni, entrambe realizzate.

Mira. Variante di Roncoduro, 5,9 milioni, realizzata.

Salzano. Qui c’è un intoppo. Secondo Vernizzi la circonvallazione di Robegano, 4,7 milioni, risulterebbe eseguita mentre al palo rimane ancora la variante, costo 3,6 milioni. Spiace contraddire: una verifica con il sindaco Alessandro Quaresimin, che abitando sul posto la sa più lunga, consente di stabilire che nessuna delle due opere è mai partita. «Il progetto definitivo è stato approvato sia da noi che da Veneto Strade», dice Quaresimin, «basta solo che Veneto Strade si decida a fare il progetto esecutivo e a metterlo in gara, o a mettere in gara le opere affidando a chi vince il progetto esecutivo, come fanno adesso. Ma, a quanto mi dicono, mancano i soldi».

Controverifica con Vernizzi: dove sono finiti i soldi? «Eh, non è che i soldi si sono persi. Li metteva la Regione, i finanziamenti c’erano. Oggi se mi chiedono se c’è un euro per queste opere, rispondo che ci sono soldi solo sui lavori che abbiamo intrapreso a Scorzè e che stiamo portando a termine a Preganziol».

Come mai, la Regione ha spostato altrove i finanziamenti? «Intanto bisogna dire che questi importi erano presuntivi, risalgono al 2007, forse anche prima. C’era Bortolo Mainardi commissario per le opere strategiche del Nordest, che aveva fatto l’accordo con i Comuni, istituendo questi due elenchi: fascia A finanziata, fascia B no».

Così abbiamo trovato anche un colpevole, pensa un po’.

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