I clienti rischiano la ricettazione
JESOLO. Un centinaio di acquirenti a rischio in tutto il territorio jesolano e sandonatese: potrebbero adesso essere denunciati per ricettazione. Dopo i furti all’Unieuro di Jesolo, la polizia ha già recuperato tutta la refurtiva e individuato un dipendente che si serviva di un complice per i furti, portando fuori la merce che veniva venduta a prezzi molto più bassi di quelli del negozio. Avevano rubato merce per 40 mila euro dalla sede dell’esercizio commerciale in via Monsignor Giovanni Marcato. Elettrodomestici, deumidificatori e 26 televisori di marche diverse. Li avevano poi rivenduti a prezzi bassissimi a vari acquirenti della zona, tra litorale e Basso Piave, che avevano saputo di questo traffico segreto all’Unieuro. Ma il prezzo vantaggioso aveva convinto gli acquirenti a rischiare anche l’eventuale denuncia.
L’uomo è stato riconosciuto dal direttore che, con gli agenti del commissariato, ha esaminato con attenzione i filmati. Z.G., 48 anni di Milano ma residente a Jesolo, dipendente dal 2010, era in realtà vittima lui stesso di questo circolo vizioso. Ormai aveva deciso di confessarsi e dimettersi. Aveva iniziato perché versava in grosse difficoltà economiche, ma poi gli stessi clienti continuavano a sollecitarlo con il passaparola e lui non era più riuscito a fermarsi. Gli stessi clienti adesso potranno essere rintracciati dagli investigatori del commissariato di Jesolo rischiando una denuncia per ricettazione che il codice penale punisce ancor più severamente del furto, proprio per creare un deterrente. Tanti stanno tremando e magari già si sono disfatti degli elettrodomestici acquistati.
Le videocamere hanno ripreso anche il complice, un uomo di circa 1 metro e 70 di altezza, corporatura media, capelli castani corti, barba incolta. Pensava di essere sfuggito alle riprese, ma infine è stato identificato anche L.E., 32 anni, albanese residente a Jesolo. Nell’abitazione del cittadino albanese sono stati trovati gli elettrodomestici.
I due sono stati denunciati infine a piede libero per furto in concorso, con l’aggravante, al dipendente, dell’abuso della prestazione d’opera e per la continuazione dei reati. Z.G. ha detto inoltre di essere stato dal direttore a confessare l’ultimo furto del 3 febbraio, annunciando le sue dimissioni dall’azienda. (g.ca.)
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