«I carabinieri rapinatori un pericolo nazionale»
![+++ ATTENZIONE LA FOTO NON PUO' ESSERE PUBBLICATA O RIPRODOTTA SENZA L'AUTORIZZAZIONE DELLA FONTE DI ORIGINE CUI SI RINVIA +++. Pasquale Prisco, 28 anni, figlio del proprietario del supermercato bersaglio della rapina dei due carabinieri a Ottaviano (Napoli), in una foto tratta dal suo profilo Facebook.](https://images.nuovavenezia.it/view/acePublic/alias/contentid/99ea3a25-334c-4188-a7ca-43e7eb6dbd79/0/rapina-a-supermercato-morto-uno-dei-feriti.webp?f=16%3A9&w=840)
«Con il sacrificio di Pasquale Prisco si è riusciti a consegnare alla giustizia una coppia di malviventi che, sfruttando sciaguratamente l'appartenenza all'Arma dei carabinieri - istituzione verso la quale ribadiamo la nostra stima - avrebbe potuto commettere delitti e azioni criminali su tutto il territorio nazionale, alla stessa stregua della cosiddetta banda della Uno Bianca».
Il paragone è degli avvocati Luca Capasso e Antonio Tomeo, legali della famiglia Prisco, parte offesa nella rapina avvenuta mercoledì scorso ad Ottaviano, nel Napoletano, culminata con la morte dell'imprenditore di 28 anni Pasquale Prisco. Nella colluttazione avvenuta al termine di un inseguimento sulla strada statale 268, Pasquale Prisco, uno dei titolari di fatto del supermercato Etè, è stato colpito a morte da alcuni colpi di pistola all'addome sparati con la pistola di Jacomo (detto Jacopo) Nicchetto, 35 anni, originario di Chioggia, uno dei due ex carabinieri-banditi finiti in carcere, arrestati proprio da colleghi carabinieri.
Lo scorso venerdì, il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Nocera Superiore (Salerno) ha convalidato il fermo dei due carabinieri, subito sospesi dal servizio: oltre a Nicchetto c’è Claudio Vitale, 41 anni, di Cercola (Napoli), accusato di omicidio, tentato omicidio plurimo e rapina aggravata.
I due militari, che il giorno della rapina erano liberi dal servizio, appartenevano al quarto battaglione dei carabinieri, di Mestre, con sede in viale Garibaldi. Stando alla ricostruzione fatta dai carabinieri di Napoli, i due ex carabinieri - sono stati infatti subito sospesi dall’Arma - e banditi avrebbero sparato, dopo la rapina e l’inseguimento, per evitare il linciaggio da parte dei figli del proprietario del supermarket. Una notizia e un arresto che hanno lasciato senza parole gli ex colleghi del battaglione, e chi a Chioggia conosce Nicchetto.
Tra l’altro gli inquirenti non escludono che i due, spesso in congedo assieme proprio come il mercoledì della rapina, siano responsabili di altre rapine, non solo in Campania ma anche in Veneto. Entrambi infatti avevano difficoltà economiche. Vitale inoltre, come è emerso dopo l’arresto, circa due anni fa era stato trasferito da Napoli al Battaglione Veneto di Mestre perché era stato accertato che frequentasse pregiudicati della zona vesuviana. Uno spostamento che, nell’obiettivo dei vertici dell’Arma, avrebbe dovuto impedirgli di frequentare quelle stesse persone. (f.fur.)
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