I carabinieri fanno saltare il matrimonio di convenienza
MESTRE. Finto matrimonio per ottenere la cittadinanza italiana. Scatta il blitz dei Carabinieri presso il Municipio per interrompere il rito. Martedì 20 dicembre, i Carabinieri di Mestre hanno denunciato tre persone per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina ed una donna di origine domenicana per la sua permanenza illegale sul territorio nazionale.
L’attività info investigativa è iniziata grazie ad alcune segnalazioni ricevute dalla Stazione Carabinieri di Marghera, che ha poi proceduto ad approfondire la veridicità e l’autenticità delle stesse, su un presunto matrimonio “simulato”. Una volta ottenuti i riscontri necessari, è stato organizzato un servizio di polizia giudiziaria “ad hoc” ed è, quindi, scattato il blitz dei militari di Marghera (coadiuvati per l’occasione anche dall’Aliquota Operativa del Nucleo operativo radiomobile di Mestre) direttamente nella sede del Municipio, ove si sarebbe dovuto celebrare il “finto” matrimonio tra un uomo italiano, pluripregiudicato, ed una donna di origine domenicana.
Una vera e propria simulazione in quanto i due non erano legati da alcun vincolo sentimentale, come hanno poi candidamente ammesso ai carabinieri. La donna, come tantissimi altri stranieri era arrivata in Italia con un visto per turismo della durata di 90 giorni: per ottenere la cittadinanza italiana aveva preso accordi con due uomini italiani, organizzando con la loro complicità un matrimonio di convenienza, per poi richiedere successivamente il regolare rilascio di permesso di soggiorno per motivi familiari.
Gli accertamenti effettuati dai Carabinieri circa l’effettiva convivenza dei due futuri coniugi hanno consentito di verificare come il matrimonio fosse solo simulato per aggirare la legge italiana: la donna avrebbe così ottenuto il permesso di soggiorno, e l’uomo, per essersi prestato a tale “teatrino”, ben 5.000 euro.
Oltre al finto marito sono stati denunciati un secondo uomo, anch’egli pregiudicato, ritenuto l’ideatore del piano, o per meglio dire l’intermediario tra i “promessi sposi”, ed un cittadino domenicano, incensurato, che si sarebbe occupato della consegna del denaro.
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