I cani della Finanza scoprono 142 chili di droga

Operazione delle fiamme gialle al porto di Fusina. In un camion sbarcato da un traghetto greco un carico di mobili imbottiti di marijuana. Per sviare i cani antidroga era stata mescolata a caffè
La scoperta delle droga nascosta nel carico di mobili
La scoperta delle droga nascosta nel carico di mobili
MARGHERA. Ancora una operazione nel porto di Venezia, dopo quella che, nel mese scorso, aveva portato al sequestro di oltre 330 kg. di marijuana.
I cani della finanza scoprono 142 chili di droga
 
A finire sotto la lente dei controlli di finanzieri e doganieri, stavolta, è stato un cittadino greco di 53 anni, giunto la notte del 12 dicembre scorso, presso il Terminal di Fusina del Porto di Venezia e sbarcato dal traghetto “Ro-Pax” della linea Anek, proveniente da Patrasso.
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Ufficialmente, l’uomo era sbarcato in Italia per raggiungere l’Europa centrale, ove avrebbe dovuto consegnare il carico imbarcato in Grecia.
 
Non appena entrati in azione, le due unità cinofile “Bacos” e “Chen” hanno immediatamente indirizzato il loro fiuto verso l’autoarticolato, proveniente da Patrasso, già individuato all’esito della consueta analisi di rischio eseguita sulla lista mezzi e passeggeri, in particolare, per effetto dell’indicazione sul manifesto di carico di merce variegata “groupage”, sulla quale si è concentrata da subito l’attenzione degli operanti.
 
Sono stati individuati all’interno del rimorchio, una quindicina di cartoni che emanavano un forte “profumo” di caffè…
Aperto uno di essi veniva rinvenuto un mobile in legno completamente chiuso all’interno del quale, una volta aperto, sono state trovate 10 confezioni in plastica contenenti marijuana. Esteso il controllo agli altri imballaggi, sempre contenenti mobili in legno, venivano posti in sequestro complessivamente n. 132 panetti, per un totale di 142,71 chilogrammi di sostanza stupefacente.
 
La marijuana e l’autoarticolato sono stati pertanto posti sotto sequestro, mentre il conducente greco proprietario del mezzo è finito in manette con l’accusa di narcotraffico internazionale ed è ora a disposizione dell’Autorità giudiziaria in carcere a Venezia.
 
Messa sul mercato, la droga sequestrata avrebbe fruttato all’organizzazione criminale almeno 1,5 milioni di euro.
Sono tuttora in corso specifiche indagini mirate all’individuazione di eventuali ulteriori soggetti implicati nella vicenda.
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