I bomboloni di Gpl in arrivo al deposito

CHIOGGIA. Serbatoi in movimento. Il primo bombolone di gpl è arrivato a Punta Colombi, in zona cantiere, nella tarda mattinata di ieri, il secondo ha iniziato il suo viaggio ieri pomeriggio e...

CHIOGGIA. Serbatoi in movimento. Il primo bombolone di gpl è arrivato a Punta Colombi, in zona cantiere, nella tarda mattinata di ieri, il secondo ha iniziato il suo viaggio ieri pomeriggio e dovrebbe essere arrivato in serata

. La movimentazione è lenta perché i serbatoi vengono scaricati uno alla volta dalla chiatta Amt Explorer, abbassata per favorire le manovre, e caricati sui carrelli millepiedi che poi percorrono la stradina in terra battuta all’interno dell’area portuale che permette di arrivare al cantiere della Socogas senza percorrere le strade urbane ordinarie.

Il primo bombolone è stato scaricato alle 18.45 di venerdì e ha trascorso la notte sul piazzale dell’impresa K logistica. Ha iniziato il suo viaggio verso il deposito ieri alle prime luci, arrivando in mattinata. Il percorso da compiere è di circa un chilometro e duecento metri, ma il millepiedi procede molto lentamente perché il carico è di peso notevole (sembra attorno alle 400 tonnellate) e la stradina è stretta e non asfaltata. In tarda mattinata sono iniziate le operazioni di scarico del secondo bombolone che dovrebbe compiere lo stesso percorso entro la fine del pomeriggio. Quando tutti e tre i serbatoi da 3.000 metri ciascuno saranno a Punta Colombi inizieranno i lavori per la collocazione nei siti destinati che poi saranno tumulati per azzerare l’impatto visivo.

Prosegue intanto l’attività del comitato No GPl che, malgrado il peso anche simbolico dell’arrivo dei serbatoi sulla prosecuzione del cantiere, ha deciso di non abbandonare la battaglia. A dare nuove speranze una comunicazione arrivata al comitato dal Ministero dei beni culturali, inviata in copia alla Soprintendenza di Venezia, in cui si dice che la commissione di Salvaguardia (non coinvolta nell’iter) è “in attesa di ricevere dal Ministero dello sviluppo economico e dal Ministero delle infrastrutture i necessari elementi sull’iter autorizzativo in esame”. «Per noi è un elemento di peso», spiega Roberto Rossi, presidente del comitato, «perché va a rafforzare quanto diciamo da settimane ovvero che l’ente che deve esprimere pareri vincolanti su tutti gli interventi di modifica di Venezia e della laguna in base alla legge 171 del 1993, ovvero la Salvaguardia, non può rimanere escluso dall’iter autorizzativo per l’impianto».

Elisabetta Boscolo Anzoletti

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