«Hotel galleggianti» a Sant'Elena, blitz della Finanza
VENEZIA. Per far dormire i turisti adesso si affittano anche le barche. Piccoli hotel galleggianti originali e molto romantici. Naturalmente abusivi. Che non hanno bisogno di autorizzazioni edilizie, e vanno ad aggiungersi all’offerta turistica che invade ogni angolo della città.
Attività che ieri ha subito un duro colpo. Un gruppo interforze composto da Guardia di Finanza, carabinieri e ispettori dell’Edilizia privata comunale si sono presentati di buon mattino nella darsena Santelena Marina in Venice, e hanno passato al setaccio le imbarcazioni ormeggiate. Alla fine del sopralluogo, una ventina di barche sono risultate adibite a «hotel galleggiante».
Multe salate in arrivo, per la violazione di una serie d normative, comprese quella sugli scarichi in laguna. E il possibile sequestro delle imbarcazioni. Un blitz che ha colto di sorpresa i proprietari delle barche, forse convinti di non aver fatto nulla di così grave. Adesso molto preoccupati per le conseguenze che l’attività potrebbe avere su di loro. E anche i gestori della nuova darsena. Investimento da 35 milioni di euro, inaugurata nel 2005 e realizzata dai proprietari dell’altro grande porticciolo di Marina Fiorita.
Inchiesta in corso, e accertamenti non ancora completati. La locazione turistica sull’acqua rischia di essere la nuova frontiera dell’abusivismo. Avevano cominciato alle Zattere, con un affitto a clienti facoltosi. Ma per la mancanza dei permessi l’attività era subito stata sospesa. Caso diverso quello dei battelli affittati con le biciclette, ormeggiati alle Vignole. In quel caso l’uso è per la navigazione. E gli occupanti dormono a bordo. Qui invece, stando alle prime relazioni degli inquirenti, si tratta di un uso «non consentito» e in ogni caso non autorizzato.
Santelena Marina Fiorita in Venice è un progetto che risale alla fine degli anni Novanta. Approvato nel 2000, poi rimasto fermo per 15 anni. Alla fine ripescato dall’imprenditore veneziano Stefano Costantini che dopo tre anni di lavoro ha realizzato la struttura, insieme al cantiere Celli. La concessione dal Demanio è stata firmata per 43 anni, i posti barca sono 150, con la possibilità anche di ospitare yacht di lusso. Nei progetti degli imprenditori anche uno sviluppo dell’area dell’ex cantiere, a fianco della chiesa di Sant’Elena. Dove dovrebbero sorgere resort, albergo, ristorante e centro benessere con piscina.
Intanto i turisti dormono in barca. Adesso Finanza e carabinieri stanno verificando se l’attività di «affittabarche» ad uso ricettivo-turistico sia iniziativa dei singoli proprietari di barche o se ci sia una responsabilità anche della struttura che le ospita.
Non si tratta di reati gravi. Ma i proprietari apparivano ieri molto preoccupati per la possibilità che le loro barche – alcune anche di lusso – possano essere sequestrate.
A Sant’Elena ieri non si parlava d’altro. Da tempo gli abitanti, i vicini soci della remiera Castello e gli utenti delle darsene vicine avevano notato quello strano movimento di turisti che arrivavano e si fermavano in barca, senza mai mettere in moto e uscire in navigazione.
Evidentemente è scattata qualche segnalazione, che ha convinto Finanza, Carabinieri e Comune a intervenire.
Fra le tante infrazioni contestate c’è anche quella sugli scarichi in laguna. Una struttura adibita a uso turistico deve essere in regola anche con quel tipo di autorizzazioni. I verbali sono stati notificati ieri agli interessati . L’inchiesta non è chiusa. —
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