Hotel e centro commerciale non convincono il Pd

La proposta di accordo per far ripartire i cantieri all’ex Umberto I, con l’ipotesi di ridurre le quote di appartamenti e puntare su un albergo e spazi per medie e grandi strutture di vendita, che...
- LE TORRI. Un'elaborazione al computer dell'ex area Umberto I
- LE TORRI. Un'elaborazione al computer dell'ex area Umberto I

La proposta di accordo per far ripartire i cantieri all’ex Umberto I, con l’ipotesi di ridurre le quote di appartamenti e puntare su un albergo e spazi per medie e grandi strutture di vendita, che porteranno un centro commerciale in una delle tre torri del progetto della Dng ora tiene banchi nelle riunioni dei partiti. Ma se piace l’ipotesi di intesa perché consente al Comune di ottenere la proprietà, in cambio di un 15 per cento di volumetria in più ai privati, di 16 mila metri quadri (metà dei tre ettari dell’area) destinati a diventare un parco pubblico con affaccio sul Marzenego e la proprietà anche dei padiglioni storici, come il De Zottis indicato da tempo come futura nuova sede della scuola Vecellio, su funzioni e progetti di riutilizzo la partita resta tutta aperta.

Dopo la maggioranza di lunedì scorso che ha ottenuto le prime informazioni dal sindaco Orsoni, ieri pomeriggio il gruppo consiliare del Partito Democratico ha discusso dell’ipotesi di accordo con l’assessore all’Urbanistica Ezio Micelli e i responsabili dei circoli cittadini in un incontro nella sede di via Cecchini.

E si è capito che il Partito Democratico vuole vederci chiaro: ieri ha chiesto un approfondimento tecnico a Micelli per precisare i valori economici in gioco, nel rapporto tra quello che il Comune porta a casa e cosa concede in cambio. Perplessità sono state espresse da molti sull’arrivo in via Circonvallazione di un albergo e di grandi spazi commerciali in un’area oggi in sofferenza.

Carlo Pagan spiega: «Affrontiamo con serietà un tema importante. Il punto interrogativo riguarda non solo le funzioni ma anche i quattro padiglioni che vanno al Comune: in che stato tornano e cosa ci inseriamo dentro. Che funzioni inseriamo? Si parlava della scuola, bene. E poi? Questi sono temi importanti e la volumetria del piano resta considerevole».

Resta ovviamente anche un altro grande dubbio di fondo, ovvero pochi scommettono sul fatto che la Dng riuscirà, dopo quattro anni di fermo, a realizzare il progetto così come previsto, con le tre torri di oltre cento metri. Si parla di un socio di cui però non si sa nulla. E in piena crisi delle costruzioni, si teme che il progetto così imponente non stia in piedi, oggi.

Venerdì Micelli andrà a parlare con Simone Venturini (Udc) e poi incontrerà la lista “In Comune” di Beppe Caccia e Camilla Seibezzi. Via via, seguiranno gli altri incontri. L’assessore è pronto al dialogo, non chiude a richieste di modifica dai partiti. Un punto unisce tutti nella maggioranza che sostiene Orsoni: bisogna evitare di ritrovarsi a gestire il malcontento per “il buco nero” in centro città.

Mitia Chiarin

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia