Hotel Des Bains tra cocktail, musica e glamour. Ma sul futuro solo ombre
La festa organizzata da Campari rianima per due notti lo storico albergo del Lido chiuso ormai da tredici anni in attesa di un piano di recupero
La bella addormentata dell’hotel Des Bains mostra cenni di risveglio. Ma solo per due notti. Centinaia e centinaia di persone - forse migliaia - tra venerdì e ieri sera per le due feste organizzate da Campari per la Mostra del Cinema. Esclusive, anzi esclusivissime.
Lungomare Marconi brulicante di completi, frac, tacchi a spillo, spacchi vertiginosi. Piano terra, Sala Visconti e terrazza esterna allestite come nel migliore dei set cinematografici per una festa all’insegna del glamour sfrenato. Tra gli ospiti: Malika Ayane, Cecilia Rodriguez, Gianluca Gazzoli, Paolo Ruffini, Paola di Benedetto, Pierpaolo Pretelli, Giulia Salemi.
Oltre alla facciata, rosso neon nella migliore tradizione Campari, il Des Bains qualcosa della sua funzione di hotel l’ha conservato in queste due serate. O almeno questa era l’intenzione di Campari. Carrelli per le valigie all’ingresso, una hall con tanto di bancone a regalare gadget a forma di chiavi. Concierge con tacchi a spillo, occhiali futuristici e gilet smanicati che facevano gli onori di casa prima di dare il via alle coreografie danzanti.
Angolo (tre, a dire il vero) bar per annaffiare la serata con i cocktail offerti dal main sponsor della Mostra. E poi la sala da ballo, con parquet e poltrona rossa circolare in centro a nemmeno cinque metri di distanza dal palco e dalla consolle del dj.
Insomma, un tantino differente rispetto all’hotel liberty immortalato in Morte a Venezia di Luchino Visconti e che da anni giace in stato di abbandono. Ma pur sempre un evento degno di nota, se si considera che l’ultima volta che il Des Bains aveva aperto al pubblico era il settembre 2018. In quel caso, l’occasione era un’esposizione fotografica legata alla Mostra del Cinema.
Poi, il nulla. E nel frattempo, gli anni di chiusura del Des Bains sono diventati ben 13. Da oltre un anno è bloccato infatti il possibile piano di recupero dell’hotel che vede da una parte Coima, la società di gestione guidata dal milanese Manfredi Catella che amministra da diversi anni il fondo immobiliare che possiede il Des Bains e che ha già venduto il gemello Excelsior.
E dall’altra le banche che sono tra i principali azionisti del Fondo, a cominciare da Unicredit e Intesa San Paolo. Sul tavolo è sempre l’offerta di ricapitalizzazione vincolante finalizzata alla riqualificazione del Des Bains unitamente al parco, alle ville e alle attrezzature a mare presentata da Catella ai quotisti.
Un piano finanziario da 150 milioni euro dove c’è dentro tutto: i debiti, ma anche il restauro e la ristrutturazione completa dell’albergo con il suo riallestimento interno. Il rischio, se il piano non verrà approvato, è che il Des Bains venga rimesso sul mercato a prezzo di saldo, visto che chi dovesse acquistarlo, dovrebbe farsi carico anche dei debiti già accumulati. E a quel punto chissà se eventi come quelli organizzati in queste ultime due sere sarebbero ospitati ancora dal Des Bains o se il buio calerebbe nuovamente sull’hotel per i prossimi dieci anni.
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