Hotel Albatros, terrazzo crollato indagano polizia locale e pompieri
JESOLO. Terrazzino crollato dal settimo piano di un albergo del lido, indagini della polizia locale in attesa della relazione tecnica dei vigili del fuoco di Jesolo e Mestre intervenuti in piazza Manzoni a Jesolo lido. All’hotel Albatros in via Dalmazia è ancora impresso tra il personale e i clienti il ricordo del boato improvviso seguito al crollo del terrazzino poi piombato a bordo piscina. Nessuna persona coinvolta, le ultime tre turiste avevano lasciato la piscina da 5 minuti. Tanta paura e stupore per una scena inaspettata e davvero inimmaginabile. Danni anche ad alcune auto parcheggiate sotto l’area piscina che è al secondo piano dell’hotel 3 stelle.
Tecnicamente il terrazzino, che rientra in un intervento di elevazione di due piani della struttura ricettiva che è stata acquistata da una società russa, si è sfilato dalla parete. Hanno ceduto i ferri di ripresa infilati nei fori che dovrebbero essere saldati internamente con particolari collanti e sostanze. Il collaudo era stato effettuato e c’era anche l’agibilità, stando ai primi accertamenti che sono ancora in corso e sui quali viene mantenuto il massimo riserbo.
La polizia locale adesso sta lavorando con l’edilizia privata per accertare le cause e valutare la staticità dell’edificio, dopo il sequestro dei materiali che verranno esaminati. I vigili del fuoco hanno interdetto subito l’uso della piscina e delle camere sotto il settimo piano in sequenza dall’alto verso il basso. Anche il terrazzino al sesto piano era stato colpito dopo il crollo e subito puntellato. Gli ospiti sono stati sistemati dalla direzione in altri alberghi del lido con l’aiuto dell’associazione jesolana albergatori. Nessun commento da parte della direzione della struttura che da due anni è stata ceduta alla società russa. L’albergo è aperto e sono chiuse solo le stanze interessate dal crollo. Sono in corso anche i lavori per la pulizia dai calcinacci e i resti del crollo.
«In merito a quanto avvenuto all’hotel Albatros, esprimo innanzitutto la solidarietà nei confronti della proprietà, socia Aja, e personalmente alla direttrice, che conosciamo e sappiamo essere persona capace, professionale e sensibile», ha detto il presidente dell’associazione albergatori Alberto Maschio, «subito Aja si è messa a disposizione per aiutarli a reperire, tra i soci, stanze per potere ospitare i turisti che hanno dovuto lasciare le rispettive camere rimaste interdette. Per quanto riguarda il fatto in sé, naturalmente non possiamo esprimerci. Su questo c’è una indagine in corso, chiamata ad accertare quanto accaduto e le cause. Si tratta comunque di un episodio, in una struttura rinnovata da poco, e che non deve andare a intaccare il buon nome della città e della categoria, che vanta un parco hotel di qualità». Anche il sindaco, Valerio Zoggia, ha parlato di episodio isolato quanto casuale.
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