Hotel, 8 mila nuove stanze nel futuro di Mestre
MESTRE. Città di ipermercati e alberghi. Dopo il via libera della Regione al nuovo IperLando in via Caravaggio, all’uscita Castellana della tangenziale, il dibattito sul futuro di Mestre riprende fiato. La grande distribuzione accerchia il centro di Mestre, allarmando commercianti, comitati, urbanisti.
Gli alberghi sono l’unico settore vitale sul fronte delle costruzioni visto lo stallo di residenziale e direzionale. «Tre milioni e mezzo di metri quadri sono previsti per il commerciale, tra vecchie e nuove previsioni del Pat e a queste vanno aggiunti 550 mila metri quadri di alberghiero che, se venissero tutti realizzati, significherebbero per Mestre ottomila camere in più», avverte Davide Scano, consigliere comunale 5 Stelle, di nuovo sulle barricate. «Gli alberghi con il turismo riescono a portare a Mestre persone che la sera escono, vanno in centro, mangiano, quindi alimentano una vita cittadina. Gli ipermercati drenano quel poco di attività commerciale che resiste in centro e questa nuova superficie commerciale non farà che sottrarre clienti agli altri centri commerciali», ribadisce Federico Della Puppa, economista veneziano critico con le nuove aperture commerciali.
Favorevoli e contrari. «Noi siamo favorevoli solo alla rottamazione di vecchi alberghi per trasformarli in nuovi, non a nuove aperture. A Mestre vanno i gruppi, che non trovano posto a Venezia. Le aree che interessano vanno dal ponte della Libertà all’aeroporto mentre il centro di Mestre è in profonda sofferenza», ribadisce Claudio Scarpa dell’associazione veneziana albergatori. L’unico esempio cittadino di rottamazione resta l’Hilton voluto dal defunto Giancarlo Zacchello al posto del vecchio Capitol. L’architetto Giovanni Caprioglio replica: «In tutte le città cosmopolite ci sono zone con servizi meno costosi. Venezia ha alti prezzi, non per tutti. Su Mestre ora la domanda alberghiera è molto alta e di qualità e sono gli investitori stranieri ad avere capito le potenzialità. Rottamare? Non si fa per decreto, gli alberghi si rottamano da soli. Ma ricordo all’Ava che Mestre ha il diritto di diventare il “cuore” della città metropolitana migliorando la funzione ricettiva».
Il Comune non teme. L’assessore al turismo Paola Mar non ha timori: «Serve una vera politica del turismo a Mestre che ospita 3 milioni di presenze l’anno ed è diventata a tutti gli effetti una città turistica. Ci stiamo lavorando anche con il progetto della gestione delle destinazioni. Gli investimenti? Un’occasione per dare a Mestre la dignità di città».
Cantieri e previsioni. Se gli ipermercati saturano l’area esterna al centro, gli alberghi puntano all’asse da via Torino fino alla stazione e poi al waterfront dall’aeroporto a San Giuliano. Alberghi sono indicati nelle previsioni del terminal T2 (ex Aeroterminal) come nel quadrante di Tessera. A San Giuliano, in via Flaminia, è in attesa di compratori l’albergo quattro stelle superiore da 180 stanze progettato da Caprioglio per la Sogedin che cerca ora compratori che realizzino l’investimento che prevede anche un ristorante panoramico al quindicesimo piano.
L’area più ricercata. Da via Torino alla stazione, tutta la zona è in fermento. Avanza in altezza il cantiere dei tedeschi di A&O che ha demolito l’ex Vempa per costruire 320 stanze low cost, stile ostello, attese per Pasqua 2017. In via Piave il Plaza, nel retro dello storico albergo, aprirà ad aprile 2017 il “Posh Hotel” disegnato dall’architetto Papini e con 150 stanze per una offerta low cost ma di alta qualità. Le 200 stanze dell’ex palazzo delle Poste, a fianco della stazione, dell’immobiliare Favretti attendono nuovi compratori dopo la rinuncia degli spagnoli di “H10”. In via Ca’ Marcello l’ex Demont, ora dei tedeschi di Mtk, ospiterà due alberghi, un ostello e un apart-hotel progettato dallo studio Parenti e con 1.800 stanze. In attesa le costruzioni della Venice Campus (gruppo Mantovani) all’ex mercato ortofrutticolo di via Torino. E in via Trento la Pancin Sas attende i permessi per l’albergo da 130 stanze progettato dall’architetto Vatta.
Incognita torri. Altri restano indietro: l’albergo all’ex Umberto I e quello previsto alla torre Venus Venis a fianco della Nave de Vero. Nel frattempo gli appartamenti turistici a Mestre hanno superato le tremila stanze in 2.692 appartamenti (censimento Reset).
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