«Ho visto uno squalo in mare» Bandiera rossa in spiaggia

Un surfista ha detto di averlo incrociato ieri mattina a 500 metri dalla riva all’altezza di piazza Brescia «È lungo tre metri, ha addentato una medusa». I controlli della guardia costiera con una motovedetta
Di Giovanni Cagnassi

JESOLO. Allarme squalo, paura nelle acque di Jesolo. Come nel più perfetto dei copioni di Steven Spielberg, la sagoma del mostro marino è comparsa sotto gli occhi di un surfista ieri mattina verso le 10, al largo di piazza Brescia. Il ragazzo, a 500 metri da riva, ha visto allargarsi l'ombra del pesce sotto la tavola. Lo ha visto poi addentare qualcosa che sembrava una grossa medusa, prima di scomparire nel fondale. Ha detto che era grande quasi come la tavola, circa tre metri. Ha dunque girato la vela e, senza pensarci, tanto è tornato velocemente a riva per lanciare l'allarme ai primi noleggiatori di mosconi sulla spiaggia.

La chiamata alla capitaneria di porto di Jesolo è arrivata pochi minuti dopo. Dalla sede della guardia costiera è partita una delle imbarcazioni per il controllo dello specchio acqueo indicato, mentre nella zona di piazza Brescia è stata alzata la bandiera rossa su ordine della capitaneria a indicare segnale di pericolo. Si è cercato di contenere allarme e panico conseguente.

Qui non si tratta di mucillagini puzzolenti o meduse che pure danno fastidiose punture. La sola parola squalo evoca bagni di sangue, pinne che emergono terrorizzanti ad affondare il turismo con il colpo finale. Non certo quello di cui hanno bisogno le spiagge della costa, alle prese con la crisi più seria degli ultimi dieci anni. In breve tempo la notizia ha fatto il giro della città ed è arrivata anche all'orecchio del sindaco, Valerio Zoggia, e degli operatori del turismo che hanno subito minimizzato.

Non è certo una bella operazione di immagine per una località turistica annunciare la presenza di una pinna sospetta nelle sue acque solitamente tranquille. In ogni caso, se fosse confermato, il problema sarebbe di tutta la costa veneziana, in quanto uno squalo di quelle dimensioni farebbe velocemente il giro del litorale in cerca di cibo da Sottomarina a Lignano, per proseguire verso l'Istria piuttosto che la costa adriatica. Lo squalo non è stato comunque più segnalato nella giornata di ieri e i controlli proseguiranno anche oggi per precauzione. Se fosse realmente uno squalo, di circa un paio di metri potrebbe essere al massimo una verdesca, ovvero una specie non particolarmente pericolosa per l'uomo. In ogni caso la gente ha continuato tranquillamente a fare il bagno, non accorgendosi di niente, qualcuno più curioso ha chiesto il motivo della bandiera rossa, ma non si è assistito a nessuna scena di panico in spiaggia.

Più probabilmente si è trattato comunque di un delfino, come ha già comunicato il direttore del museo di storia naturale di Jesolo, Roberto Basso, biologo marino e ricercatore, uomo di fiducia del sindaco. «Gli squali non mangiano meduse», dice, «venti giorni fa un turista ha detto di aver visto una pinna di squalo dalla terrazza di un hotel. I delfini hanno la stessa pinna, sono lunghi un paio di metri e qui al largo di Jesolo abbiamo una famiglia di tursiopi, specie di delfini, che si muove proprio tra le foci in cerca di cibo e sono per noi un orgoglio e sinonimo di acque pulite. Tutto può essere, ma credo che prima di dare l'allarme squalo sarebbe bene pensarci nel rispetto di un rigore scientifico e morale».

Qualcosa di sospetto è stato visto nuotare al largo ieri mattina. Una scena impressionante per quel surfista che è corso a riva gridando allo squalo e facendo partire così le ricerche. Un film già visto da non ingigantire ma che non si può però neanche prendere sottogamba perché la sicurezza dei bagnanti deve essere la prima cosa da tutelare.

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