«Ho operato il cane non so del Rolex»
JESOLO. Veterinario jesolano sotto accusa risponde: «Ho subito operato il cane di quella signora che stava male e non aveva i soldi per pagarmi».
Il dottor Renzo Tasinato non si nasconde certo nell’anonimato dopo anni di lavoro ed esperienza nel mondo degli animali. Una donna di Jesolo lo accusa di non aver voluto operare il suo cane se non fosse stato pagato subito con 800 euro e di essere stata costretta a vendere il suo Rolex pur di trovare i soldi. «Sono veterinario e direttore sanitario della Clinica Veterinaria Città di Jesolo», dice Tasinato, «mio malgrado, mi ritrovo coinvolto, e da molti miei clienti e amici associato a quanto riportato in un articolo, apparso lo scorso sabato. In effetti, la vicenda ricorda troppo da vicino un mio recentissimo caso, ma la realtà è piuttosto diversa. Durante un turno domenicale, in condizioni di urgenza è pervenuto alla mia struttura un cane femmina che presentava torsione dello stomaco. Tale patologia richiede un tempestivo intervento medico-chirurgico, essendo potenzialmente letale, e prevede l’impegno congiunto di più professionisti».
Poi entra nello specifico e affronta la questione dei soldi richiesti. «Nonostante la padrona del cane non avesse con sé la somma richiesta come anticipo, 800 euro», aggiunge il veterinario, «fidandoci solo della sua firma sul preventivo, ho deciso comunque di intervenire subito e a meno di un’ora dall’arrivo e giusto il tempo di raccogliere l’equipe, il cane era già in sala operatoria. Il paziente ha superato brillantemente l’intervento e, a due giorni dal ricovero, la cagnolina era del tutto fuori pericolo e pronta alle dimissioni».
«È stato soltanto allora», aggiunge Tasinato, «che la donna ci ha comunicato di non avere la possibilità di provvedere al pagamento. Trascorsi altri quattro giorni di ricovero nella nostra clinica, a titolo completamente gratuito, la signora è passata finalmente a ritirare l’animale ormai pienamente ristabilito e ha provveduto a saldare, grazie all’aiuto di un parente, un importo comunque inferiore a quello preventivato. Ora, che la signora si sia dovuta impegnare il Rolex per curare il suo cane di razza, non è questione che mi riguardi. Piuttosto ciò che mi ha amareggiato», conclude il dottor Tasinato, «è essere accusato solo perché ho preteso di essere pagato per il mio lavoro». (g.ca.)
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