Hines frena sul rilancio turistico del Lido
LIDO. Il progetto del recupero del Lido - con la ristrutturazione di Excelsior e Des Bains - resta una grande incognita e l’ex Ospedale al Mare rischia di restare ancora per diversi anni un’incompiuta, senza possibilità di recupero, né da parte del pubblico, né da parte del privato.
È uno scenario cupo ma realistico, scaturito dal punto della situazione che ha fatto ieri a Venezia Manfredi Catella, che è l’amministratore delegato di Hines Italia, la società che è subentrata alla EstCapital - prima guidata da Gianfranco Mossetto e ora commissariata e in amministrazione controllata - nella gestione del fondo immobiliare Real Venice, che detiene appunto la proprietà di Excelsior e Des Bains e ora dovrebbe collaborare con i nuovi proprietari della Cassa Depositi e Prestiti al recupero dell’ex Ospedale al Mare.
Ma il condizionale è d’obbligo, perché ancora non c’è nessun accordo sottoscritto tra le parti e, soprattutto, mancano gli investitori, con i quotisti del Fondo - che ora si chiama Fondo Lido di Venezia - maldisposti per le perdite subite, le banche stanche e soprattutto, gravi problemi fiscali e amministrativi lasciati in eredita dalla gestione precedente.
Uno su tutti, e pesante: un grosso contenzioso aperto con il Fisco per le tasse che non sarebbero state correttamente versate da EstCapital al momento dell’acquisto dalla Starwood di tutto il “pacchetto” degli alberghi e delle proprietà lidensi.
Da come si risolverà prioritariamente questa questione - che rischia di avere contraccolpi economici pesanti - dipenderà tutto il futuro dell’operazione di Hines sul Lido, come ha detto ieri con onestà Catella.
Nel frattempo per evitare il tracollo del Fondo immobiliare è stata compiuta una prima ricapitalizzazione da 5 milioni di euro coperta dalla Fondazione della Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e dal Fondo pensione della Banca di Roma.
Ma, chiaramente, non basta, Per la ristrutturazione completa dell’Excelsior e la riapertura del Des Bains - entrambe mantenendo la sola destinazione alberghiera - il piano industriale prevede una forbice compresa tra i 60 e i 120 milioni di euro di investimenti. Hines sta selezionando gli operatori sia per il piano industriale, sia per la gestione alberghiera.
Cercando, se possibile, un gestore disposto anche a partecipare all’investimento. I tempi tecnici sono di tre anni di lavori sia per il Des Bains, sia per l’Excelsior, mantenendo però quest’ultimo sempre aperto e lavorando solo nei mesi di bassa stagione.
Ma i tempi tecnici sono destinati ad allungarsi se non si risolveranno prima i grossi problemi amministrativi e fiscali che ha ora la società, anche se entro la fine dell’anno l’amministratore delegato di Hines ha detto di sperare di avere un quadro chiaro della situazione. Intanto, dai prossimi giorni, partirà una messa sicurezza generale dei fabbricati dal punto di vista strutturale, centrata in particolare sul Des Bains e sul suo parco, oggi in condizioni di abbandono. Senza aggiungere anche l’ex Ospedale al Mare alla partita - ha spiegato Manfredi Catella - l’operazione rilancio del Lido non può decollare con la sola ristrutturazione alberghiera.
E anche così - ha spiegato l’ad di Hines - serve anche la riqualificazione di tutto il Lungomare Marconi e quella dell’area del Palazzo del Cinema, nuovo palazzetto compreso, che spetterebbe alla parte pubblica portare avanti.
Molte, troppe incognite - come si può vedere - pur ammesse con sano realismo, per non pensare che il rilancio turistico del Lido sia ancora di là da venire.
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