Henry Cotton’s-Marina yachting, la manager Khaitan a processo

È accusata di aver cercato di distrarre i due brand che poi sono invece stati salvati. “Isc” pronta a chiedere 50 milioni di risarcimento, prosciolti i manager Pace e Berlin
Una manifestazione dei lavoratori Isc nel 2014
Una manifestazione dei lavoratori Isc nel 2014

MESTRE. Un continuo cambio di società, svuotate dei loro beni, aveva rischiato di travolgere due celebri marchi di abbigliamento sportivo italiano come “Henry Cotton’s” e “Marina yachting”, salvati dal baratro nel quale stavano per essere trascinati, grazie all’intervento del curatore fallimentare della “Industries Sportwear Company-Isc” che li aveva in pancia e che è stata dichiarata fallita nel 2017 (società con sede in via Maderna, sul Terraglio): il commercialista Gianluca Vidal aveva, infatti, ottenuto dal Tribunale civile un decreto di sequestro per bloccare la vendita all’estero dei marchi e sottrarli così ai creditori. Da quel fallimento è poi nata un’indagine penale per bancarotta fraudolenta, che ieri si è conclusa - al termine di una lunga udienza davanti alla giudice per le udienze preliminari, Barbara Lancieri, pubblico ministero Patrizia Ciccarese - con il rinvio a giudizio della manager indiana Mandira Khaitan, moglie dell’imprenditore miliardario Ajay Khaitan, amministratrice unica della Isc, già Cavaliere Brands Italia.

Prosciolti invece da ogni accusa i due manager italiani della società, dal curriculum importante: l’umbro Marcello Pace e il veneziano Nicola Berlin, rispettivamente ex direttore generale e direttore finanziario della società, difesi dall’avvocato Armando Simbari. Non erano in servizio quando era stato sottoscritto il contratto che - secondo l’accusa - avrebbe portato alla “distrazione” dei due celebri marchi di abbigliamento sportivo.

Il processo avrà inizio il 21 maggio e avrà come parte civile anche i curatori fallimentari della Isc, pronti a chiedere risarcimenti per 50 milioni di euro.

Secondo l’accusa di bancarotta fraudolenta mossa dalla pubblico ministero Patrizia Ciccarese, la Industries Sportwear Company-Isc sarebbe stata svuotata, acquisendo “Henry Cotton’s” e “Marina Yachting” dal gruppo Monclear, per poi svenderli nel giro di pochi mesi a compartecipate dello stesso Emeresque Group, in un rincorrersi vorticoso di passaggi tra Italia e Lussemburgo. «L’intero credito vantato da Isc nei confronti di Spring Holdings», si legge nel capo di imputazione, «generato dalle precedenti cessioni di marchi e pari a 10 milioni di euro, veniva sostanzialmente annullato attraverso fraudolente operazioni di finanziamento, nonché compravendita di crediti senza introiti effettivi». —



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