«Hanno agito da professionisti Tutte le stanze sottosopra»

Si stavano godendo un po’ di riposo al Lido di Venezia, la riapertura dell’azienda era fissata per lunedì prossimo. E invece, ieri mattina, i fratelli De Biasi, con l’anziana madre, erano già tutti nella loro casa di via Orlanda 77. Una villa con un parco ben tenuto, che si affaccia sulla strada che attraversa Campalto.

«Ho fatto tutto il giro della casa per capire da dove possano essere entrati: c’è uno squarcio nella rete che guarda il parcheggio», spiega Roberto, uno dei tre fratelli. È lo stesso fronte dal quale, dieci anni fa, erano entrati per rubargli un’auto, che poi aveva trovato bruciata lungo le rive del Lago di Garda.

«Probabilmente sapevano che eravamo in ferie, ci tenevano d’occhio. Da come hanno agito sembrano essere dei professionisti», continua, mentre mostra le scale ancora appoggiate alle pareti esterne per staccare le sirene, la fontana dove è stata messa una di queste, la finestra sul retro con i vetri in frantumi, e la porta della cantina, pure quella scassinata. L’unico rimpianto è quello di non aver chiamato subito la polizia martedì notte, quando al Lido è squillato il telefonino avvisando che era partito l’allarme del garage. «Abbiamo chiesto ai vicini di dare un’occhiata: hanno prima sentito dei rumori, ma poi non hanno visto nulla o nessuno. Però abbiamo pensato che non fosse nulla di preoccupante anche perché, spesso, l’allarme dei garage scattano con il vento».

Poi ieri mattina l’amara scoperta. «Dentro casa è un disastro», proseguono i tre fratelli, «perché hanno rovistato dappertutto, non hanno risparmiato una stanza che sia una, hanno portato via di tutto, compreso quello che era nella cassaforte, che probabilmente hanno aperto utilizzando strumenti da lavoro della nostra azienda che hanno preso dal magazzino. Hanno portato via di tutto». (f.fur.)