Handler, accordo fatto grazie all’algoritmo

Il procedimento di calcolo servirà nei passaggi di dipendenti fra i tre operatori del Marco Polo, ma resta aperta la messa in mobilità di 38 dipendenti di Ata

TESSERA. Sarà un algoritmo, ovvero un procedimento di calcolo prestabilito al computer, a decidere quanti saranno i lavoratori da trasferire da un handler all'altro in caso di passaggio del contratto per i servizi di terra con le compagnie aeree che atterrano e decollano dal Marco Polo. L'adozione dell'algoritmo - al fine di garantire il pieno rispetto della “clausola sociale” in occasione di nuovi contratti di servizio con le compagnie aeree - varrà in tutti i casi di passaggi di dipendenti tra uno e l’altro dei tre handler del Marco Polo: Gh Italia, Aviapartner, Ata Italia. Il tutto sancito nell’accordo firmato l'altro ieri sera dai tre handler, i rappresentanti di Save spa che gestisce lo scalo e i sindacati di categoria di Cgil, Cisl, Uil, Ugl.

L'accordo siglato nella sede di Save a Tessera arriva dopo un lungo braccio di ferro tra le società di handler e i sindacati che l'anno scorso, in occasione dei passaggi i dipendenti per il nuovo contratto di servizio con Air France e Klm, portò a scioperi improvvisi dei lavoratori addetti ai bagagli dei passeggeri, con la cancellazione di molti voli. Grazie all'algoritmo e alla prevista applicazione del contratto di lavoro nazionale in proposito, non dovrebbero ripetersi più le giornate nere del novembre dell'anno scorso. «Finalmente la Save e gli handler hanno capito che bisogna rispettare davvero la clausola sociale se non si vuole rischiare la paralisi dello scalo», ha commentato Alessandro Niero della segreteria Filt-Cgil. «L’accordo che abbiamo siglato è molto positivo, ma ora restano altri problemi da risolvere al Marco Polo».

Resta aperta, infatti, la vertenza sulla procedura di messa in mobilità di 38 dipendenti di uno dei tra handler, cioè Ata Italia che già l'anno scorso aveva preannunciato un taglio degli organici per ripianare il bilancio in rosso: mercoledì prossimo è previsto un incontro all'Ufficio del Lavoro.

Il bilancio in rosso è un problema che riguarda tutti e tre gli handler alle prese con gli alti costi operativi in aeroporto e la “guerra” al ribasso delle tariffe per convincere una o l'altra compagnia aerea. Ma proprio su questa questione, che rischia di mettere fuori gioco gli handler per mancanza di ricavi e costi operativi troppo elevati, la commissione tecnica paritetica che ha lavorato per mesi mettendo attorno allo stesso tavolo handler, sindacati, Save ed Enac, non è riuscita a raggiungere un accordo, come ha fatto invece sulla “clausola sociale”.

Restano anche da affrontare le questioni poste dai sindacati regionali di categoria al presidente di Save, Enrico Marchi, e riguardanti il piano industriale del gestore per l'aeroporto veneziano e quelli recentemente acquisiti (Montichiari di Brescia e Catullo di Verona). Il presidente Marchi per ora non ha voluto incontrare i segretari regionali dei sindacati che però insistono e minacciano, in caso di mancata convocazione da parte di Save, di avviare un tentativo di “raffreddamento” in Prefettura e, se sarà necessario, lo sciopero di scalo.

Gianni Favarato

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