«Hai tradito, dammi soldi o parlo» Ricattatrice in manette a Spinea
SPINEA. Ricattava una conoscente, che accusava di avere una relazione clandestina con un uomo all’insaputa del fidanzato ufficiale: ogni settimana pretendeva da lei (almeno) 70 euro, minacciandola che in caso contrario avrebbe raccontato al mondo del tradimento. Ora è stata arrestata, con l'accusa di estorsione. Per qualche settimana, la vittima del ricatto - una giovane residente a Martellago - aveva pagato il pizzo, ma poi davanti a richieste e minacce sempre più insistenti, ha presentato denuncia ai carabinieri di Spinea, che alla fine hanno arrestato in flagranza la donna. Un’indagine veloce e fatta sottotraccia per evitare che la vicenda divenisse di dominio pubblico. Anche al momento dell’arresto, quando c’è stato il passaggio di denaro, hanno agito senza farsi notare. E nessuno si è accorto di nulla. In certe situazioni la prudenza non è mai troppa, soprattutto nei piccoli paesi.
I militari hanno prima ricostruito la singolare storia di corna (presunte) e i ricatti. Hanno intercettato le due donne, verificato i contatti antecedenti alla denuncia e preparato la trappola. La ricattatrice è stata anche pedinata. Due sere fa hanno deciso di intervenire e hanno accompagnato la vittima all'appuntamento per la consegna dell'ennesima somma di denaro, in un bar di Spinea. Avevano fotocopiato le banconote per essere certi, che una volta intascate dalla ricattatrice, questa non dicesse: «Sono mie». Dentro il locale, prima dell’arrivo delle due donne, si erano già appostati i militari. Quando la giovane "aguzzina" - come la definiscono gli stessi carabinieri - ha allungato le mani sul danaro che la vittima le aveva dato, sono intervenuti i militari che hanno bloccato G.Z., 28 anni, di Spinea. La donna è stata accompagnata fuori dal locale in modo discreto e solo lì ai suoi polsi sono scattate le manette.
Portata in caserma la giovane è stata fotosegnalata e la sua abitazione perquisita. Terminati gli atti la ragazza è stata arrestata con l’accusa di estorsione. Ora si trova nel carcere femminile della Giudecca, in attesa della convalida dell’arresto e dell’interrogatorio di garanzia. Al momento dell’arresto ha detto ai carabinieri che si stavano sbagliando. Sono in corso approfondimenti sulla vicenda, per verificare se la donna - che ha dimostrato una certa spudorata dimestichezza con il ricatto - si sia resa responsabile in passato di altri simili episodi. Saranno compiute verifiche sul suo conto corrente e su eventuali amicizie della donna che non ha precedenti penali.
Carlo Mion
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