Hacker arrestato Indagini della polizia su altri siti violati
JESOLO. La polizia postale e la Procura di Roma stanno verificando se Simone Lucchetta, 28 anni, di Jesolo, uno dei quattro hacker arrestati nell’operazione “Tango Down”, ha violato altri siti oltre a quelli per i quali è finito nei guai. Gli investigatori, infatti, stanno valutando se il gruppo di quattro pirati informatici appartenenti al network internazionale Anonymous, si reso protagonista di altri assalti. Del resto il giovane, che abita a Jesolo con i genitori, già alcuni anni fa, ha avuto dei problemi con la giustizia per gli stessi motivi. Infatti dopo aver violato dei siti specialistici di medicina, ha scaricato in alta definizione ricette che poi compilava per acquistare i prodotti a base di oppiacei. Acquisti che in farmacia facevano poi i genitori. Quindi lui rivendeva le sostanze ai tossicodipendenti.
Nell’operazione di venerdì è finito in manette il vertice italiano del movimento internazionale denominato Anonymous: quattro hacker sono stati arrestati dal Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche della polizia postale con l'accusa di aver compiuto attacchi nei confronti della presidenza del Consiglio dei Ministri, del ministero della Difesa, della polizia, dei carabinieri, delle Capitanerie di porto; e ancora della Banca d'Italia, di Equitalia, di Trenitalia, dell'università Luiss di Roma, dell'Enel, della Siae e del Comune di Torino. Le indagini erano iniziate nel 2011. Il ruolo di Lucchetta è considerato, dalla polizia, di primissimo piano quando il gruppo doveva scegliere quali siti attaccare.
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