Ha un malore, 36enne si accascia e muore

Cavarzere. Il cuore di Mattia Schiorlin ha ceduto mentre salutava un cugino. Inutili i soccorsi. Martedì il funerale

CAVARZERE. Il grande cuore di Mattia Schiorlin, 36 anni, ha ceduto all’improvviso, venerdì pomeriggio, a casa di un cugino a Rottanova. Mattia aveva del materiale da consegnare, ha fatto in tempo a scendere dall’auto e a dire che non si sentiva molto bene, prima di svenire. Non ha più ripreso conoscenza nonostante l’intervento del personale del Suem 118, che gli ha praticato il messaggio cardiaco per oltre mezz’ora, sotto gli occhi dei parenti. Ma quel cuore che, qualche anno fa, aveva dato qualche problema non ha più ripreso a battere, gettando tutti nello sconforto. La notizia della morte prematura di Mattia, 36 anni compiuti due settimane fa, ha fatto rapidamente il giro di Rottanova e della vicina Agna, dove abita il fratello. Incredulità e commozione fra i tantissimi amici, i coetanei, i compagni di studi e gli appassionati di Harley Davidson, grande amore del giovane.

Mattia Schiorlin lascia la mamma Elena, con la quale condivideva l’abitazione a Rottanova, e l’amato fratello maggiore Diego, cui era molto legato. Dopo gli studi in Tutela e Riassetto del Territorio alla facoltà di Agraria dell’Università di Padova, nel campus di Agripolis a Legnaro, era ancora in cerca di un’occupazione stabile. Nel frattempo lavorava come falegname nell’impresa gestita dalla famiglia.

Ex giocatore di calcio, appassionato di motociclismo, impegnato in politica, Mattia era il classico “amico di tutti”, con il suo sorriso aperto e sincero, la sua travolgente simpatia. Per questo era molto conosciuto e stimato a Cavarzere come ad Agna, dove lo si incrociava spesso dal fratello o in piazza, in compagnia degli amici che ora piangono la sua scomparsa. «Sei anni fa era stato sottoposto ad un intervento al cuore», raccontano i familiari, «e aveva recuperato bene, anche perché è sempre stato molto scrupoloso e attento. Ad esempio non fumava. Tre mesi fa, all’ultimo controllo, era tutto a posto. In ogni caso non era certo uno che si piangeva addosso, tanto chepochi sapevano di questo suo problema che non gli ha mai impedito di condurre una vita attiva. Con Diego si poteva dire che fossero gemelli, tanto erano legati e tanto era l’affetto che li univa. Negli ultimi tempi la passione per le Harley lo aveva portato ad aderire ad un club di Rimini, dove si era fatto molti amici».Anche loro saranno presenti al funerale, martedì 21 alle ore 15, nella chiesa di Rottanova. La sera precedente invece Mattia sarà ricordato con la preghiera del rosario.

©RIPRODUZIONE RISERVATA
 

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia