Ha svaligiato tre ristoranti patteggia due anni di pena
JESOLO. Se l’è cavata patteggiando due anni di carcere con la sospensione condizionale davanti al giudice del Tribunale veneziano Roberta Marchiori, visto che per ora è incensurato, ma nel prossimo processo, quello che subirà per essere stato bloccato alla guida di un altro furgone rubato, non potrà più usufruire della sospensione e il rischio per il 40enne Maurizio Costantini di Jesolo è quello di finire in carcere. Era stato arrestato il 20 gennaio scorso dagli investigatori del Commissariato di Polizia di Jesolo su un furgone rubato che all’interno aveva la normale dotazione per una o forse più cucine da ristorante (affettatrice, bistecchiera, eccetera) e altri elementi di arredamento, tutto rubato poche ore prima. Costantini doveva rispondere di ricettazione: non c’erano prove che a rubare il furgone e il resto fosse stato lui, ma i poliziotti lo hanno «pizzicato» con la refurtiva e, dunque, è scattata la ricettazione, un reato punito con una pena maggiore di quella prevista per il furto aggravato. Certo è, comunque, che sono stati almeno tre i locali che lui o, meglio, i suoi complici avevano ripulito: il ristorante «Pinè» di via Oriente, il ristorante «Nobilia» di Cortellazzo e il bistrò «Savini» di piazza Nember.
Alle 23 del 19 gennaio Costantini era stato notato davanti al ristorante «Pinè» di via Oriente. All’esterno del locale, un furgone bianco Renault fermo che aveva sollecitato l’attenzione di un «cittadino attento», che ha chiamato la Polizia anche per aver sentito dei rumori che lasciavano presagire uno scasso in atto. La volante è arrivata, ma i malviventi non c’erano più. Gli agenti erano rimasti sul posto per un po’, prima di essere chiamati per un altro intervento urgente. In quel lasso di tempo, il furgone era tornato e i ladri hanno infranto le vetrate del ristorante portando via di tutto: affettatrici, frigoriferi, abbattitori, carrelli, tutto per un valore di circa 9 o 10 mila euro. E poco dopo, erano riusciti a fare lo stesso anche al ristorante «Nobilia» a Cortellazzo, anche qui prelevando elettrodomestici e materiali per cinquemila euro, senza contare tutti i danni provocati per entrare.
Le indagini successive hanno condotto gli investigatori in via Donizetti, dietro allo stadio vecchio, dove il mattino successivo hanno visto un furgone sospetto. Era sporco di grasso e macchiato di sangue. Allora si sono appostati, per aspettare chi arrivava per guidarlo. Ed era arrivato Costantini, subito fermato e perquisito. All’interno avevano trovato tutta la merce rubata la notte precedente. Nei giorni successivi avevano poi recuperato altri elettrodomestici, rubato in un altro locale, che l’imputato aveva già rivenduto.
Giorgio Cecchetti
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